È la Lega la vincitrice di queste elezioni per il Parlamento europeo. Il partito di Matteo Salvini conquista oltre il 34% delle preferenze e conferma le aspettative dei sondaggi. Segue al secondo posto il Partito Democratico di Nicola Zingaretti, con il 22%. Crolla, invece, Il Movimento 5 Stelle, che non supera il 17%. A seguire Forza Italia di Silvio Berlusconi,  con 8,79%, e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che supera il 6%. Niente da fare per Più Europa, che non raggiunge la soglia del 4% e quindi non avrà rappresentanti all’interno del Parlamento.

Sul territorio internazionale, Le Pen e Visegrad trionfano, ma in generale i sovranisti non sfondano. Successo invece per i Verdi, che tallonano i primi partirti in quasi tutti i Paesi: in Germania per la prima volta superano i socialisti e si piazzano al secondo posto. Un’affluenza mai così alta negli ultimi vent’anni: oltre il 51%.

Lega –  «Una sola parola: GRAZIE Italia!» Matteo Salvini esulta sui social dopo i primi risultati che hanno confermato la vittoria. La Lega conquista tutto il Nord: Veneto in testa, dove il Carroccio ha ottenuto il 49,88%. Segue la Lombardia, con il 43,38%, e il Friuli Venezia Giulia, con il 42,57%. Non c’è lo stesso consenso nelle grandi città: nessuna delle prime dieci ha scelto la Lega come primo partito.

PD – «Molto soddisfatti per l’esito elettorale, la scelta della lista unitaria è stata vincente. Il bipolarismo è tornato a essere centrato sulla presenza del Pd». Nicola Zingaretti è soddisfatto per il 22,73%. Per i dem, che hanno corso insieme alla lista di Carlo Calenda Siamo Europei, la vittoria è stata netta solo in Toscana, dove hanno superato il 33% delle preferenze. Controllo anche nelle grandi città: fra le prime dieci, sei hanno scelto il partito di Zingaretti. In particolare stravince a Milano con il 35%, a Torino, con oltre il 33%, e a Roma, dove raggiunge il 30%.

Movimento 5 Stelle – «Siamo stati penalizzati dall’astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare» le dichiarazioni di Luigi di Maio si fanno attendere nel corso della notte, ma alla fine arrivano e chiudono una serata che lascia i pentastellati delusi: non vanno oltre il 17%. Vittoria in tutto il Sud, dove in alcune grandi città il Movimento è il primo partito: Palermo, Napoli, Bari e Catania.

Il centrodestra si conferma – Silvio Berlusconi torna a essere europarlamentare: FI ottiene 8,79%. Il partito affida il proprio commento a una nota ufficiale, che arriva nel corso della notte: «Dai primi risultati di queste elezioni emerge un dato incontrovertibile: Forza Italia rimane centrale e determinante per la costituzione di una maggioranza di centrodestra. Il Presidente Berlusconi ha compiuto l’ennesimo miracolo». Poco distante Fratelli d’Italia, con 6,46%. Giorgia Meloni è soddisfatta: «È un risultato straordinario, il secondo miglior dato di crescita dopo Matteo Salvini, faccio i complimenti a lui. Siamo cresciuti del 50% rispetto alle politiche ed era tutt’altro che scontato».

L’ANALISI DEL VOTO

 

Bruxelles, exploit dei Verdi –  In Francia i sovranisti del Rassemblement National di Marine Le Pen diventano il primo partito del Paese, con il 23%; rimane indietro En Marche del premier Emmanuel Macron, che non supera il 22%. Il gruppo di Visegrad conferma la sua linea politica: Viktor Orban con Fidesz ottiene oltre il 52% dei voti, in Polonia i sovranisti di Diritto e Giustizia raggiungono il 43%. Oltremanica, successo per il Brexit Party di Nigel Farage, che ottiene oltre il 31%. Svolta storica in Germania: i Cristiani Democratici di Angela Merkel rimangono il primo partito con il 28%, ma perdono il 7% rispetto al 2014 e sono rincorsi dai Verdi, che superano l’Spd. Socialisti che invece rimangono in testa in Spagna, con il partito PSOE del premier Sanchez. I sovranisti ottengono spazio, ma non sfondano come previsto. La novità nelle forze progressiste sono i Verdi, che crescono in molti Paesi.