IMG_20170214_200150

«Grazie a tutti, tranne a chi mi chiama “leader”. Credo nel “noi” e non nell’“io”». Giuliano Pisapia lancia il percorso di “Campo progressista” nell’evento “Futuro prossimo”, e segna la discontinuità dai capi di partito che «si circondano di yes men»: «I nostri leader saranno i giovani, le donne e gli uomini che credono nella buona politica».

In campo per la buona politica – La “Santeria social club” di viale Toscana è gremita per il battesimo del nuovo progetto politico guidato dall’ex sindaco di Milano. Madrina d’eccezione è la presidente della Camera, Laura Boldrini: in giacca rossa, la voce roca, attacca «la sinistra che ha perso consenso facendo la destra» e invoca più attenzione per diseguaglianze, diritti delle donne, ambiente ed Europa. Il destinatario neanche troppo nascosto sono Matteo Renzi e quel Partito Democratico in cui Boldrini evidentemente non si riconosce più. Sul palco anche Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, e Franco Monaco, storico esponente dell’Azione cattolica e tra i fondatori dell’Ulivo. Modera Gad Lerner, ma le attenzioni sono tutte per lui: Giuliano Pisapia. «Volevo andare in pensione, ve lo confesso. Ma ho visto quanta richiesta di buona politica c’è in giro per l’Italia, quante persone si spendono già ogni giorno, e ho sentito rinascere l’entusiasmo».

IMG_20170214_200139

Alternativa di metodo e merito – «Buona politica» è l’espressione più ripetuta. Uno dopo l’altro i relatori tracciano le sfide del “Campo progressista”. Non si parla di elezioni, liste, gruppi parlamentari: «Noi iniziamo un percorso diverso», scandisce Pisapia. Ma “Campo Progressista” rappresenta un’alternativa all’offerta politica attuale. Boldrini è la più accesa: serve una sinistra che si impegni a ridurre tutte le diseguaglianze: sociali, territoriali e di genere». Pisapia chiosa con pragmatismo: «Siamo un’alternativa per metodo e merito. Nel metodo: partiamo dall’ascolto. Da sindaco, prima di creare una zona pedonale incontravo i tassisti: bisogna ascoltare i diretti interessati, i corpi intermedi, le associazioni. E nel merito: i nostri programmi saranno concreti e fattibili. Due esempi: l’immigrazione, dove occorre garantire dignità alle persone offrendo però soluzioni praticabili. E la fiscalità: abolire l’Imu è stato un errore, torniamo a dire che chi ha di più è chiamato a dare di più».

 

 

Pd e SI facciano il loro cammino – Inevitabili le domande sul rapporto con PD o Sinistra Italiana: «Gli altri partiti facciano la loro strada – risponde Pisapia – i loro congressi o convenzioni. Noi li guardiamo con rispetto. Di certo non vogliamo più vedere la sinistra che governa con la destra. Il nostro riferimento sono le tantissime amministrazioni comunali di sinistra e centrosinistra che reggono la maggioranza dei comuni italiani». Il cammino del “Campo Progressista”, insomma, prende forma: presto verrà lanciato un Manifesto programmatico e aperto un sito dedicato, dove sarà possibile anche contribuire economicamente al progetto. «Abbiamo davanti un campo da arare – è la chiusura di Pisapia-. Sarà bello farlo insieme, perché il campo fiorisca non solo di sogni, ma di cose belle per le nostre comunità».