ANSA/Flavio Lo Scalzo

38% in Umbria, 33.8% in Emilia Romagna, primo partito nella Riace di Mimmo Lucano. Le roccaforti “rosse” sono crollate, la Lega di Matteo Salvini è la vincitrice assoluta delle Europee 2019. «Noi, Le Pen, Farage. In Europa c’è una voglia di cambiamento. Bisogna superare l’attuale modello economico». Matteo Salvini ha parlato di nuovo dalla sede della Lega di via Bellerio, dopo la conferenza stampa di ieri sera con cui ha dettato la linea dei prossimi mesi in Europa e in Italia. Continua il rapporto di governo con i 5 Stelle, ma con il Carroccio primo partito il monito è stato lanciato: «I no degli ultimi mesi su temi presenti nel contratto devono diventare sì, a partire da autonomie e Tav».

Cambiare i parametri – «Gli elettori mi hanno dato il mandato per ridiscutere parametri vecchi e superati». Matteo Salvini si espone sul rapporto che avrà con l’Unione Europea, a partire dalla questione economica in vista di una «lettera che arriverà nei prossimi giorni». Ma si potrà sforare il famoso tetto del 3%? «Io non voglio sfidare nessuno e non voglio sparare numeri. Voglio che diventi centrale il diritto al lavoro, spendendo i soldi delle tasse e non tagliando come fatto negli ultimi anni». A chi gli chiede cosa dirà al ministro dell’Economia Giovanni Tria, da sempre prudente sul rapporto deficit/pil, Salvini risponde che «i prossimi mesi saranno quelli di coraggio e crescita». Il rapporto con i 5 Stelle, però, non sembra in bilico, nonostante gli scontri recenti: «Insieme andiamo oltre il 50% da oltre un anno, siamo un unicum a livello europeo. La lealtà della Lega al contratto non è mai stata messa in discussione. Il passato è passato, andiamo avanti».

Commissario economico – Gli ufficiali hanno recepito immediatamente i dettami comunicativi del loro Capitano. A Radio24 Massimo Garavaglia, viceministro all’Economia, ha sottolineato che «fino ad ora ci sono stati detti dei no su questioni per noi logiche, come l’Ires al 20%. Ora i no devono diventare dei sì, a partire dalla Tav». Garavaglia ha anche reclamato per la Lega la scelta del nome del commissario europeo italiano: «Abbiamo visto che avere la Mogherini non è strategico per il Paese. Meglio avere qualcuno in materia economica».

Lega ovunque – Se il 50% sfiorato nelle storiche regioni verdi come Lombardia e Veneto non stupisce, il successo ottenuto da Salvini nelle regioni del centro-sud è sorprendente. Primo partito in tutte le regioni della circoscrizione Centro ad eccezione della Toscana dove la maggioranza dei voti è andata al Partito Democratico. Vincitrice anche in Sardegna e in Abruzzo, la Lega ha superato il 20% praticamente ovunque. Solo in Campania la percentuale si attesta leggermente sotto quota 20 (19.2%), ma rispetto allo 0.7% del 2014 il Carroccio può considerarsi vincitore anche a Napoli e dintorni. I simboli dell’ascesa leghista però, diventano Lampedusa e Riace. L’isola emblema del tema immigrazione premia il partito di Salvini con percentuali quasi “bulgare”: il 45.85% dei votanti ha fatto la croce sul simbolo della Lega, più del doppio della seconda forza rappresentata dal Pd. Nel comune di Mimmo Lucano la Lega è il primo partito con il 30.75% delle preferenze.