C’è profumo di legno appena lavorato e aria di novità all’ex Caserma Passalacqua di Novara. «Luogo ad alta densità di relazioni, in continua trasformazione», come lo definiscono le associazioni del progetto “Bandi Emblematici provinciali”, realizzato grazie al sostegno di Fondazione Cariplo. Dove, fino alla fine degli anni Novanta, c’era un complesso abitativo dell’esercito ora fiorisce un hub sociale, nuovo luogo d’incontro della gioventù novarese.  Una parte dell’edificio è stata infatti ristrutturata con il contributo dell’amministrazione di Novara, della fondazione Cariplo e della Regione Piemonte. «I ragazzi chiedevano uno spazio ‘multiuso’, da utilizzare sia per lo studio ma anche per organizzare eventi e concerti», dice Davide Ricordi, funzionario dell’Assessorato alle politiche sociali e responsabile del progetto,mentre presenta gli spazi dell’ex Caserma. (LA STORIA DELL’EX POLVERIERA BRESCIANA RESTITUITA AL TURISMO)

Un’ampia zona studio, con divanetti multicolore e grandi tavoli in legno ristrutturati accoglie i ragazzi del doposcuola, tre volte a settimana. Nella zona digitale, dove spicca un tavolo di lavoro recuperato da un liutaio della zona e ristrutturato grazie alla collaborazione della falegnameria Fàdabrav, è partito il 13 maggio un corso di stampa digitale con le stampanti 3D donate da TopiX. Tra queste due stanze, ci sono la zona relax, dove i ragazzi possono trovare privacy e l’ascolto di professionisti e psicologi, e la sala concerti con uno studio di registrazione e una sala prove in costruzione. «Faremo anche l’insonorizzazione, saranno i ragazzi a realizzarla», aggiunge Ricordi.

«Ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone», diceva Italo Calvino. È evidente l’impegno civico e per la comunità di questo progetto che vuole costruire uno spazio per tutti dove, a Novara, prima non esisteva nulla del genere, anche a livello concettuale. Fino a pochi anni fa la città aveva il problema di tanti centri della provincia italiana. C’erano naturalmente i servizi legati all’istruzione, ma era assente invece uno spazio per tutto ciò che va al di là dello studio ‘istituzionale’: lo svago senza dubbio, ma anche cultura e formazione personale. Dal 2016 questi due problemi si sono uniti in una soluzione comune, il progetto Emblematici.

I percorsi attivi all’interno degli spazi della Passalacqua ruotano attorno a quattro aree di lavoro. I servizi all’aiuto scolastico e personale, che sostengono i ragazzi più fragili, lottando contro abbandono scolastico con un approccio più diretto e informale, da pari a pari. Se ne occupa l’associazione Orientamente, che organizza percorsi di doposcuola nel grande salone di ingresso della Caserma in collaborazione con l’Università del Piemonte orientale. Il gruppo di psicologi volontari dell’associazione Confronti, assicura invece interventi su situazioni di disagio e depressione in 9 classi di licei novaresi, per un totale di una platea di 300 ragazzi. Sabato 1 giugno l’associazione organizzerà una giornata di chiusura delle attività con tutti i ragazzi e i loro genitori, proprio nei locali della Caserma. L’empowerment e l‘inserimento dei giovani nel mercato del lavoro sono le priorità dell’associazione Aurive, che promuove progetti di servizio civile, e della cooperativa Elios, attiva sul territorio novarese dal 1994 sui temi del contrasto alla povertà. Le loro attività si articolano in percorsi mirati per rafforzare le competenze utili con un occhio particolare per i ragazzi in difficoltà.

Nel nuovo hub sociale novarese trova il suo posto anche l’arte, con percorsi artistici di danza, fotografia e musica.  L’associazione Oltre le Quinte ha realizzato un progetto fotografico, ‘Bella’, per sviluppare consapevolezza e riflessioni attraverso lo studio dell’immagine, dove hanno partecipato ragazzi e ragazze dai 18 ai 21 anni. A contribuire alla scena musicale c’è Novara Jazz, pronta a rilanciare la musica in città sfruttando anche gli spazi della ex caserma. I giovani hanno la possibilità di discutere anche di cittadinanza attiva. L’associazione Sermais cura la partecipazione delle parti sociali più fragili ai temi della cittadinanza europea e della rigenerazione urbana. Ma il cuore pulsante dell’hub giovanile rimane l’impegno in prima persona dei ragazzi.

Ma il cuore pulsante dell’hub giovanile rimane l’impegno in prima persona dei ragazzi. Si è cercato, ha spiegato Davide Ricordi, di ridurre allo stretto necessario gli interventi e appalti esterni durante la ristrutturazione. Di comune accordo, buona parte del lavoro è stato preso in carico dalle stesse associazioni giovanili che oggi utilizzano quegli spazi. La quasi totalità del mobilio, per esempio, è stata costruita artigianalmente dalle realtà dell’ex-caserma, che hanno trasformato la ristrutturazione in un percorso formativo rivolto a ragazzi in situazioni di vulnerabilità. Anche la decisione di non fare un’inaugurazione ufficiale una volta finiti tutti i lavori, ma piuttosto permettere l’utilizzo immediato dei locali man mano che venivano completati, rientra nel principio di voler creare non uno spazio semplicemente ‘pubblico’, una proprietà comunale data in concessione, ma un vero e proprio ‘bene comune’ con i cittadini chiamati a partecipare e a sentirlo proprio fin dalla sua creazione.