È morto nella notte l’operaio di 19 anni che mercoledì 17 gennaio era rimasto schiacciato in un tornio nell’azienda di famiglia di Rovato, in provincia di Brescia. Solo due giorni prima, tre operai avevano perso la vita in un’acciaieria di Milano. In tutto il 2017 la Lombardia ha visto un aumento  degli incidenti sul lavoro del 2,1 per cento.

Luca Lecci, 19 anni, morto schiacciato da tornio nell’azienda di famiglia

Cos’è successo – Luca Lecci stava compiendo lavori di fresatura, quando una una manica del maglione si è impigliata nel tornio e gli ingranaggi hanno trascinato con sè il ragazzo. Fontano Lecci, padre del ragazzo e titolare della Elettrotecnica Lg, l’azienda dove è avvenuto l’incidente, ha visto tutto, ma non è riuscito a fermare la macchina ed evitare la tragedia. I soccorsi sono arrivati subito e il figlio è stato trasportato in eliambulanza agli Spedali Civili di Brescia, ma le sue condizioni erano già disperate. La morte è avvenuta prima dell’alba di giovedì 18 gennaio.

I morti sul lavoro in Lombardia – Due incidenti mortali in tre giorni in Lombardia. Martedì 16 gennaio hanno perso la vita tre operai della Lamina Spa, un’acciaieria di via Rho, a Milano. Sono rimasti intossicati da una fuoriuscita di azoto che non era stata segnalata dal sistema di allarme. Nonostante in quell’azienda l’attenzione attorno al tema della sicurezza fosse predominante, nessuno si era accorto del malfunzionamento di una valvola che regolava l’uscita del gas, fino a quando l’aria non è diventata irrespirabile. Tutto questo succede in Lombardia, una delle regioni più avanzate d’Italia. Eppure, secondo i dati Inail, il numero di infortuni sul lavoro è aumentato del 2,1 per cento in un solo anno e un terzo del totale avviene a Milano. A seguire Brescia con il 13, 6 per cento e Bergamo con il 12. In più di un caso, l’incidente si è rivelato mortale. Si parla di 29 persone nel capoluogo lombardo e di 16 nel Bresciano. Dati che fanno pensare, soprattutto se si guarda alle diminuzioni registrate al sud: 672 infortuni in meno in Puglia e quasi lo stesso in Sicilia.

Lo sciopero – Dopo la morte di Luca Lecci, i sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno proclamato un’ora di sciopero per venerdì 19 gennaio per riaffermare proprio «il diritto a lavorare in sicurezza e la cultura della prevenzione», come si legge nel comunicato.