Sono «irreversibili» le condizioni di Antonio Megalizzi, 29 anni, in coma con il forte rischio di non risvegliarsi più a meno di un miracolo dopo essere stato colpito alla testa dal killer di Strasburgo. Lo ha detto Mario Borghezio dopo aver visitato in ospedale il giornalista.L’europarlamentare della Lega, in Francia per avere notizie sulle condizioni di salute del giovane, non ha potuto far altro che offrire alla mamma, Annamaria, «solidarietà con spirito umano e cristiano».

Passeggiata fatale – Giornalista ed europeista convinto, Megalizzi era a Strasburgo per seguire la seduta plenaria dell’Europarlmento di domenica. Martedì stava passeggiando nel mercatini della città francese con due colleghe verso l’ora di chiusura, quando uno dei colpi esplosi da Cherif Chekatt l’ha colpito alla testa. Negli attimi di confusione dell’attentato le ragazze del gruppo sono riuscite a mettersi in salvo, lui no. Le prime indiscrezioni parlavano di un lieve ferimento. Dopo qualche ora la famiglia ha rivelato un quadro clinico più tragico. Un proiettile conficcato alla base del cranio, vicino alla spina dorsale, che non può essere rimosso.

Entusiasta dell’europa – Antonio, originario di Trento, lavora per Europhonica, una web radio legata al mondo universitario. Non aveva voluto saltare un appuntamento di un istituzione che vive momenti difficili ma in cui lui crede fortemente .«Sono innamorato dell’Europa», aveva detto qualche giorno fa alla sua ex direttrice della radio e televisione trentina Rtt, Silvia Senette. Si destreggiava tra tv e radio, aveva collaborato con la Rai locale prima di Europhonica e di Radio 80 Foverver Young di Rovereto. Qualche tempo prima si era avvicinato al partito +Europa di Emma Bonino, pochi giorni fa era nel centro di Trento a distribuire volantini per l’associazione Trentino Europa, con Elisa Filippi del Pd locale. «La nostra collaborazione va oltre le etichette politiche, vogliamo far conoscere l’Europa ai cittadini», ha dichiarato alla Stampa la dem. Intanto Antonio girava per l’Italia e il mondo con le preoccupazioni più classiche di un giornalista: trovare lo spunto giusto, non  perdere un’intervista. Negli attimi prima della sparatoria, invece, stava mandando agli amici le foto del mercatino di Natale.

Messaggi di solidarietà a Trento- Ieri nel quartiere di Cristo Re, don Mauro Leonardelli ha invitato i fedeli ad un momento di di raccoglimento nella chiesa dove la mamma è catechista. Tutti sono preoccupati per lui. Qualcuno si sente anche di ribadire i suoi ideali. «Mai come oggi ci sentiamo europei e desideriamo condannare ogni forma di violenza», ha dichiarato il sindaco Alessandro Andreatta, Gli fa eco il presidente del consiglio regionale che dice «non bisogna abbassare la guardia né cedere di fronte a chi ha come unico scopo quello di creare panico e destabilizzare le nostre vite».