Interruzioni continue. Insinuazioni. Violenti botta e risposta. «Il signor Macron è il candidato della globalizzazione selvaggia, dell’insicurezza, della devastazione economica». La prima a prendere la parola, per sorteggio, nell’ultimo dibattito prima del secondo turno delle presidenziali francesi, è Marine Le Pen. Nell’incontro televisivo tra i due candidati che hanno superato il primo turno, la leader del Front National attacca, da subito, l’avversario Emmanuel Macron, che  definisce «il beniamino del sistema e delle élite». Ma lui risponde e la accusa di essere «l’erede di un nome, di un partito politico, di un sistema che prospera sulla rabbia dei francesi da tanti anni». E per ultimo la denuncia alla magistratura, dopo le accuse che la candidata di estrema destra gli ha rivolto su presunti conti in banca in paradisi fiscali.

Il dibattito – L’incontro più atteso dai francesi, prima del ballottaggio di domenica 7 maggio, è cominciato così. Il dibattito, andato in onda sulle due principali reti francesi TF1 e France2, è durato più di due ore e mezza. Davanti alla televisione 15,1 milioni di persone, un numero inferiore rispetto a quello del 2012, dove ad assistere all’incontro tra Françoius Hollande e Nicholas Sarkozy erano 17,8 milioni. Un dibattito storico, in tutti i sensi, perché per la prima volta il Front National ha partecipato all’appuntamento. Nel 2002, infatti, Jaques Chirac aveva rifiutato di discutere con Jean-Marie Le Pen, padre dell’attuale leader del Front National.

I due sfidanti – «Io sono la candidata del potere d’acquisto ai francesi, lei è il candidato del potere di vendere la Francia», ha rivendicato il leader del Front National, che si è presentata come «la candidata del popolo, della nazione, della tutela dei posti di lavoro, della sicurezza, delle frontiere, della protezione dal fondamentalismo islamico». Più volte, Marine Le Pen, ha definito Macron un «Hollande Junior», un uomo «pilotato dal sistema», fino ad accusarlo persino di essere «compiacente con gli integralisti islamici». «Lei dice solo menzogne, smetta di dire stupidaggini», le risponde i’ex ministro. La chiama «qualunquista» e la interrompe spesso mentre lei lo attacca. Ma, per mantenere un certo garbo, la chiama sempre Madame Le Pen. Il leader di En Marche! risulta il più preparato sull’economia e, prima di ribattere, non consulta quasi mai i suoi appunti. La candidata del Front National insiste sul passato di Macron, in particolare sul suo ruolo di ministro dell’Economia di Hollande. Ma lui risponde: «Lei, se vuole, può attribuirmi i peccati degli ultimi 30 anni ma io sono stato in politica meno di lei. Lei non si è mai occupata di problemi industriali, ma gioca con la rabbia dei lavoratori». Le Pen ostenta sicurezza e ride quando l’avversario prova a parlarle. Non risponde quasi mai alle domande sul suo programma ma dedica molto tempo ad analizzare le mancate riforme dell’attuale maggioranza di governo, individuando in Macron il maggior responsabile. Si rivolge soprattutto al suo elettorato e risulta più in difficoltà sul Frexit, l’uscita della Francia dall’Europa e dall’Euro. «Banchiere!» lo chiama lei, «Bugiarda!» risponde lui. I due avversari sono in disaccordo su tutto.

La denuncia del giorno dopo – E a meno di 12 ore dallo scontro televisivo, Macron ha denunciato la sua sfidante alla magistratura per le accuse di nascondere conti in banca nei paradisi fiscali dei Caraibi. Un’accusa che secondo Macron potrebbe influenzare negativamente l’esito del voto.


Un dibattito che, denunce a parte, i giornali di tutto il mondo hanno definito «violento». Per Libération, addirittura «impossibile». «Ho soprattutto deciso di far cadere la maschera per mostrare il vero volto di Emmanuel Macron» ha detto Marine Le Pen, rispondendo a una domanda di BFM-TV. «Il dibattito è stato severo, ma era necessario che fosse così», ha concluso la leader del Front National.
«Ho toccato con mano la difficoltà di confrontarsi con il Front National», ha commentato Macron ai microfoni di France Inter e ha aggiunto: «Quando ti fai insultare per tutta una serata non ne esci necessariamente migliore».

Macron in testa nei sondaggi – Secondo le rilevazioni dell’Istituto ELABE per BFM-TV Emmanuel Macron viene ritenuto il candidato più convincente nella prova televisiva, con il 63% delle preferenze, contro il 34% di Marine Le Pen. Per l’Ifop, la campagna tra i due turni non sembra aver fatto muovere le linee. Secondo i dati dell’istituto francese, il voto per la leader del Front National dell’elettorato di Jean-Luc Mélenchon è calato dal 19% al 13%, a vantaggio dell’astensione.