I carabinieri appongono i sigilli alla villetta dove sono stati trovati i corpi di Claudio Allione, 66 anni, Maria Angela Greggio, 65, ed Emilia DallOrto, 93

I carabinieri mettono i sigilli alla villetta dove sono stati trovati i corpi di Claudio Allione, 66 anni, Maria Angela Greggio, 65, ed Emilia DallOrto, 93

«Sì, sono stato io. Ho agito da solo». La confessione è arrivata nella notte, ma non da quello che è stato fino a ieri il principale indiziato, Maurizio Allione, figlio e nipote dei tre pensionati uccisi lo scorso 3 gennaio nella loro villetta di Caselle, a pochi chilometri da Torino.

Il killer che ha trucidato marito, moglie e madre di lei a colpi di tagliacarte è Giorgio Palmieri, 56 anni, pregiudicato, convivente di Dorotea De Pippo, ex domestica di casa Allione, allontanata qualche mese fa per il sospetto del furto di una collanina d’oro. L’uomo è stato incastrato dallo studio delle celle agganciate dal suo cellulare il giorno dei delitti ed è stato fermato dai carabinieri di Torino all’alba di martedì.

La dinamica del delitto – Il movente del gesto va ricercato in questioni economiche: «Motivi futili e abbietti» li ha definiti il procuratore durante la conferenza stampa. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, venerdì sera Palmieri si è recato alla villetta di Caselle per parlare con la famiglia Allione: voleva spiegare l’impossibilità di restituire un prestito ricevuto in passato – circa 500 euro – e aveva l’intenzione di chiedere o rubare altro denaro. A quel punto sarebbe nata una lite con gli Allione, sfociata nel tragico epilogo: Palmieri ha più volte colpito con un tagliacarte prima Claudio Allione, poi sua moglie Maria Angela, e infine Emilia Campo Dall’Orto, madre 93enne di quest’ultima.

La reazione del figlio – È su Maurizio, figlio 29enne di Claudio e Maria Angela, che inizialmente erano ricaduti i primi sospetti. Sottoposto a lunghi interrogatori, il giovane è stato definitivamente scagionato dalla confessione di Palmieri. «Sono contento», ha detto Maurizio, in lacrime, quando gli è stata portata la notizia dell’arresto. «Grazie ai carabinieri – ha poi aggiunto – Ho capito il lavoro che hanno dovuto fare».

Giorgia Wizemann