Il canestro più importante. Jason Collins lo ha messo a segno a 34 anni e non su un parquet. Dichiarandosi gay in una lettera inviata a Sport Illustrated, è il primo atleta professionista statunitense a fare coming out. Una barriera abbattuta per chi, come Collins, ci ha messo “33 anni” per accettare la sua sessualità. E adesso, nella lettera che ha firmato, può finalmente esprimere: “Ho raggiunto quell’invidiabile stato della vita in cui posso fare quello che voglio”.

Collins è un veterano della Nba. Gioca nei Boston Celtics e ha alle spalle 12 stagioni di militanza, con addosso sei maglie diverse. Adesso ha una missione: “Dimostrerò che i giocatori gay non sono diversi dagli etero”. “Non ho fatto questo gesto per essere il primo a fare outing, ma sono contento di dare il via a questo dibattito. Ho speso troppe energie per tenere coperto un segreto così grande. Ho passato anni difficilissimi e ora che ho reso nota la mia sessualità per la prima volta mi sento di vivere pienamente”, i punti più toccanti della sua dichiarazione.

Un gesto coraggioso e forse anche inaspettato, a giudicare dalle reazioni. Secondo quanto riporta la Cnn, Barack Obama ha chiamato personalmente il cestista e si è detto “colpito dal suo coraggio”. Anche Michelle Obama ha espresso il suo appoggio a Collins con un tweet: “Sono così orgogliosa di te, Jason Collins. Questo è un enorme passo in avanti per il nostro Paese. Siamo con te”. Bill Clinton ha detto: “Oggi è un giorno importante per lo sport professionistico americano e per la storia della comunità gay”. E congratulazioni arrivano anche dai colleghi Nba. Su tutti Kobe Bryant: “Sono orgoglioso di lui. Non nascondete chi siete per colpa dell’ignoranza degli altri”

Francesco Paolo Giordano