Martina Levato e Alexander Boettcher (foto: Ansa)

Alexander Boettcher e Martina Levato  (foto: Ansa)

Martina Levato risponde con un sorriso ai sussurri e ai gesti d’affetto del suo amante Alexander Boettcher. La studentessa della Bocconi e il suo fidanzato sono seduti questa mattina del 27 gennaio 2015 nell’Aula della Nona Sezione Penale del Tribunale di Milano per la seconda udienza del processo a loro carico. Sono accusati di aver aggredito a dicembre con l’acido muriatico il ventiduenne Pietro Barbini, attualmente ancora ricoverato al reparto Grandi Ustionati dell’ospedale Niguarda. Lesioni gravissime, aggravate dalla crudeltà, dai motivi abietti e dalla premeditazione. Di questo viene imputata la cosiddetta “coppia diabolica”, arrestata il 28 dicembre scorso.

Dopo la testimonianza di Pietro Barbini, il pm di Milano Marcello Musso ha depositato altri due verbali resi da una coppia, marito e moglie, che quella sera era presente sul luogo dell’aggressione e ha confermato le responsabilità di Martina e Alexander. Le nuove prove raccontano che ad attaccare Pietro in via Giulio Carcano sono state due persone insieme: a trovarsi in difficoltà è ora Alexander Boettcher, che ha sempre negato di aver preso parte alla spedizione punitiva. I giudici sono in attesa anche di altri accertamenti effettuati sul luogo dell’aggressione e con altri testimoni dalla polizia scientifica.

Nelle prossime ore, la difesa della studentessa bocconiana illustrerà la richiesta di rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica e ad altri accertamenti. Anche la difesa di Boettcher, rappresentata dal legale Ermanno Gorpia, dovrà decidere se chiedere il rito abbreviato o proseguire con il rito ordinario. In questo caso, le sorti di Alexander e Martina si separerebbero.

 

Livia Liberatore