I 4 senatori del Movimento 5 stelle rischiano l'espulsione

I quattro senatori del Movimento 5 stelle  che rischiano l’espulsione

“Spero che la rete confermi il verdetto dell’assemblea dei nostri parlamentari, così saremo un pochino meno ma molto, molto più coesi, molto più forti. Abbiamo una battaglia: dobbiamo vincere le europee e le vinceremo. Daremo il sangue per le europee, daremo il sangue sulle strade”. Così parla Beppe Grillo in un videomessaggio apparso sul suo blog all’interno del post “Votazione per l’espulsione dei senatori Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana”.

In una concitata riunione a Montecitorio, i quattro senatori sono stati accusati dalla maggioranza dei parlamentari a 5 stelle aver dato vita una sorta di corrente organizzata all’interno del gruppo, di rilasciare dichiarazioni di dissenso alla stampa prima che al gruppo e di danneggiare di conseguenza l’immagine del M5S. Gli interventi, sia dei parlamentari favorevoli all’espulsione sia dei contrari, sono incentrati sul regolamento che sembrerebbe non prevedere l’espulsione per le posizioni dissidenti. Ma è su questo punto che divergono le posizioni. In ogni caso sarà la rete – o meglio gli attivisti iscritti a Beppegrillo.it – a decidere della sorte di Battista, Bocchino, Campanella e Orellana.

I quattro senatori però non ci stanno, e hanno scelto di difendersi dalle accuse di dissidenza e lassismo che sono state mosse contro di loro accusando esplicitamente i vertici del Movimento di aver architettato tutta la vicenda. In un videomessaggio caricato su Youtube i 4 spiegano a turno le proprie ragioni. In un suo personale video, il senatore pavese Luis Alberto Orellana – forse quello più in vista dei quattro – rivendica la propria militanza sin dalla nascita del Movimento e, sorprattutto, l’attività costante e continua di senatore della Repubblica e di portavoce degli iscritti al Movimento: “Le statistiche parlano per me: sono tra i più attivi nel proporre emendamenti, interrogazioni e interpellanze e anche come presenza in aula, che supera il 96 per cento del totale”. Ora la parola, anzi il voto, passa agli iscritti al blog. Ai militanti 5 stelle l’ardua sentenza.

Federico Thoman