Il commissario Ue all'immigrazione Dimitris Avramopoulos (a sinistra) e il ministro degli Interni Angelino Alfano (a destra) durante l'incontro di lunedì 8 giugno a Roma

Il commissario Ue all’immigrazione Dimitris Avramopoulos (a sinistra) e il ministro degli Interni Angelino Alfano (a destra) durante l’incontro di lunedì 8 giugno a Roma

Lega Nord ancora all’attacco sulla questione migranti. Nello stesso giorno in cui il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, scrive ai prefetti chiedendo di bloccare le assegnazioni ai comuni della propria regione, tocca a Matteo Salvini soffiare sul fuoco della polemica fra regioni e stato centrale. Il tutto all’indomani degli ultimi sbarchi in Calabria: circa 1.400 persone hanno raggiunto le coste italiane nella sola giornata di lunedì 8 giugno, portando il totale oltre quota 56 mila dal primo gennaio 2015 ad oggi.

Al centro della discussione, la ripartizione dei migranti sul territorio nazionale. Lega Nord, Lombardia, Veneto e Liguria fanno fronte comune contro l’aumento delle quote di profughi sul proprio territorio, mentre il governo si dice pronto a concedere un allentamento del patto di stabilità ai comuni che decideranno di accogliere i migranti arrivati in Italia. Una proposta elaborata dal ministro dell’interno Angelino Alfano con il sostegno del commissario Ue all’immigrazione Avramopoulos – in visita a Roma lunedì 8 giugno – e che Salvini definisce «demenziale» lanciando un monito al governo: «Concedere ai sindaci la deroga del patto di stabilità interno per i clandestini, e non per bimbi e disabili, scatenerebbe lo scontro sociale».

E se di scontro si parla, i numeri descrivono una netta contrapposizione Nord-Sud, con Sicilia e Lazio che da sole accolgono il 34% dei circa 74 mila migranti presenti in Italia a fronte del 15% accolto dalle regioni “dissidenti” del Nord. «Non possono lasciare alle Regioni del Sud la gestione dell’immigrazione», ha commentato il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta. A dargli manforte ci ha pensato in questi giorni Sergio Chiamparino che oltre a guidare il Piemonte presiede anche la Conferenza delle Regioni. «La redistribuzione delle quote di migranti – ricorda Chiamparino – è il frutto di due accordi unitari fra lo Stato e le Regioni. Se le regioni più ricche si defilano anche il compito di Renzi in Europa diverrebbe più difficile di quanto già non sia».

Nicola Grolla