Kim Jong-Un, presidente della Nord Corea, durante una visita in una base dell'esercito

Kim Jong-Un, presidente della Nord Corea, durante una visita in una base dell’esercito

Questa volta Kim Jong-un ha gridato “Al lupo! Al lupo!” più forte del solito. Il dittatore nordcoreano rivela all’agenzia stampa di Pyongyang che è stata sviluppata la prima bomba all’idrogeno, un ordigno ancor più potente di quello atomico.  «Siamo riusciti a diventare una grande potenza nucleare – ha detto – capace di difendere l’indipendenza e la dignità nazionale della nostra patria».

La minaccia del Paese più isolato del mondo – che da più di mezzo secolo si considera in guerra con Sud Corea e Stati Uniti – ritorna. Ma viene accolta da scetticismo. «Non crediamo che Pyongyang abbia la tecnologia per produrre una bomba H. Non hanno avuto successo nemmeno nel miniaturizzare le normali bombe atomiche», ha detto un funzionario dei servizi di intelligence sudcoreani. Secondo i ricercatori di Seul però, sembrerebbe che Kim Jong-un stia davvero provando a sviluppare un ordigno nucleare per premere su Usa e Sud Corea e spingenrli a firmare trattati.

Nessun commento ufficiale dalla Cina, unica sostenitrice del dittatore. Il portavoce del ministro degli Esteri di Pechino si è espresso però sulla situazione del piccolo vicino coreano, definendola «molto delicata, complessa e fragile». Non è la prima volta che Kim Jong-un minaccia i suoi nemici con annunci sullo sviluppo di armi nucleari. Sono certi, ad oggi, tre test di detonazione: nel 2006, nel 2009 e nel 2013. Ma non ci sono prove di quale sia l’effettiva capacità atomica del Paese.

Michela Rovelli