La scena dell'aggressione a Villapizzone ai danni di un ferroviere, avvenuta giovedì 11 giugno.

La scena dell’aggressione a Villapizzone ai danni di un ferroviere avvenuta giovedì 11 giugno.

Nessuna precettazione stavolta. Anzi, a Milano, l’adesione è stata tra le più alte d’Italia. Lo sciopero nazionale del trasporto ferroviario indetto per la giornata di martedì 16 – dalle 9.00 alle 17.00 – registra nel capoluogo lombardo una partecipazione del 90%. I treni si fermano per otto ore, per «chiedere – spiega Adriano Coscia dell’Or.S.A. – maggiore sicurezza sui vagoni». E lo fanno, a cinque giorni dall’aggressione ad un capotreno con un machete da parte di una gang di latini, quando anche il consiglio regionale invita i due ferrovieri feriti a Palazzo Lombardia come riconoscimento «al gesto di coraggio» dimostrato nello svolgimento del proprio servizio.

Or.S.A., Cub Trasporti e Cat le sigle sindacali che hanno aderito. Pronte le scuse ai cittadini per il disservizio: «Si dispiace – continua Coscia – per i viaggiatori, ma è un’iniziativa che serve a tutta la cittadinanza per salire sul treno in tranquillità». Diverso l’atteggiamento verso le istituzioni: un gruppo di ferrovieri iscritti al sindacato Or.S.A. nella mattinata ha manifestato sotto la sede della Regione Lombardia. «Oggi i problemi sono per i lavoratori, domani saranno per i viaggiatori. Questa deriva deve essere fermata», si legge nel comunicato che parla anche di 140 aggressioni certificate nel corso del 2015.

Diversi i disagi soprattutto per i pendolari lombardi. Soppresso il servizio suburbano e regionale dopo le ore 9.00, viaggiano solo i treni a lunga percorrenza e per le ferrovie tre Nord i mezzi che coprono la tratta Malpensa aeroporto-Bellinzona e il collegamento Malpensa Express. E Trenitalia, tuttavia, non esclude possibili variazioni di orario.

Nicola Grolla