imageUn campo nomadi abusivo all’interno del Parco del Ticino, 4.000 metri quadrati nascosti dagli alberi. Là sono state ritrovate più di 10.000 batterie per auto, 5 tonnellate di legno, 10 quintali di copertoni di gomma, 2 autovetture bruciate, centinaia di televisori e di elettrodomestici dismessi, pezzi meccanici di motore e ricambi di auto. Molte batterie venivano svuotate dell’acido solforico, spedite in Romania, riparate e rimesse sul mercato: questo era il business degli abitanti del campo che era diventato una importante centrale di raccolta e smistamento di rifiuti dalla Lomellina e dell’hinterland milanese.

La Polizia locale e i Carabinieri hanno sequestrato il campo, denunciato sei persone e identificate altre 30. Tutto grazie all’applicazione del nuovo articolo 256-bis del Decreto legislativo 152/2006. Che è più noto come normativa ‘Terra dei fuochi’, che ha introdotto il delitto di combustione illecita di rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato.

“Si tratta  di un’importante operazione nel settore della repressione dei reati predatori e della tutela del’ambiente”, precisa una nota della Compagnia carabinieri di Vigevano. Resta ancora da verificare l’ipotesi che i nomadi gettassero i materiali tossici di scarto delle batterie nelle acque del fiume Ticino.

Enrico Tata