Cape2Rio

Un’immagine della barca di Soldini, impegnata nella regata Cape2Rio

Doveva essere un’avventura in mezzo all’Oceano Atlantico, 3.300 miglia nautiche da Cape Town a Rio de Janeiro da percorrere con imbarcazioni da regata e da crociera. Ma la Cape2Rio, partita sabato 4 gennaio, già all’indomani ha fatto registrare una vittima e diversi feriti per una tempesta che, come denunciano in tanti, era ampiamente prevista.

L’incidente è avvenuto domenica 5 gennaio a bordo del Bille, un’imbarcazione da crociera angolana. Il vento a 50 nodi e le onde di 7 metri hanno causato la rottura dell’albero dell’imbarcazione. Le conseguenze sono state tragiche per un membro dell’equipaggio, Antonio Bartolomeu, che è morto, mentre lo skipper della barca ha subito la rottura delle costole e un altro marinaio si è ferito gravemente.

Solidarietà a Bille e a tutti gli equipaggi in difficoltà è arrivata da Giovanni Soldini, che alla guida dell’imbarcazione Maserati si trova a lottare per la vittoria della regata transoceanica: “Il nostro pensiero va a tutto l’equipaggio di Bille e ai loro famigliari. E a tutte le imbarcazioni che hanno avuto o stanno avendo difficoltà. Vista la composizione della flotta, con la presenza anche di barche da crociera piccole e non preparate per affrontare tempeste oceaniche così violente, sarebbe forse stato meglio rimandare la partenza”.

Sotto accusa è finita non solo l’organizzazione, incapace di fronteggiare una situazione atipica ma comunque ampiamente prevista, ma anche la sicurezza della vela in genere: la Cape2Rio, come l’America’s Cup, rientra difatti tra quelle regate private che non devono sottostare alle regole dell’Isaf, la federazione internazionale della vela, e che possono essere disputate in qualsiasi condizione metereologica. Un azzardo che, questa volta, è costato caro.

Francesco Loiacono