La Slow Town di Casalmaggiore

Dopo la sperimentazione del 2014, in via Baldesio verrà istituita la "zona 30". Gli obiettivi: ridurre l'inquinamento e tornare a vivere il centro

La Slow Town di Casalmaggiore

di | Lug 13, 2017

di Nicola Baroni, Giacomo Detomaso, Daniele Polidoro

In via Baldesio le automobili sfrecciano velocissime. Lo dicono i residenti ed è facile accorgersene. Nonostante si tratti di una strada stretta, percorsa quotidianamente dai pedoni e in pieno centro cittadino, non è raro vedere macchine superare gli 80 chilometri orari. Siamo a Casalmaggiore, un gioiello bagnato dal Po e incastonato tra tre province. Circa 40 chilometri la separano sia da quella di appartenenza, Cremona, che da Mantova. Da Parma, invece, dista solo 25 chilometri. A Casalmaggiore, il 2 aprile 1862, fece visita Giuseppe Garibaldi, che «in mezzo al cittadino tripudio», come recita una targa, «brindava colle parole Roma o morte». All’Eroe dei due mondi è dedicata la splendida piazza principale, che si estende ai piedi del palazzo comunale per oltre 3.600 metri quadri, un’enormità per una cittadina di soli 15mila abitanti. Qui convergono tutte le maggiori vie del centro, tra le quali Via Baldesio.

Negli ultimi anni questa strada è stata soprattutto un luogo di passaggio per gli automobilisti, che fuggono dal cuore di Casalmaggiore per raggiungere i centri commerciali e i quartieri residenziali costruiti all’esterno del paese. Il centro storico, infatti, sta vivendo una lenta agonia: circa il 30% degli appartamenti sono vuoti e 70 botteghe sono state chiuse. Alcune di quelle ancora aperte, a volte, non vengono nemmeno notate da chi guida a velocità sostenuta. Per tornare a vivere il centro, a piedi e non più solo in auto, nel 2014 in via Baldesio è stata sperimentata per due giorni una Zona30, su invito dell’associazione Gasalasco Oglio Po e con l’appoggio di sponsor privati e di volontari. Seguendo le direttive dell’architetto Matteo Dondé, la carreggiata è stata ristretta al minimo consentito dalla legge e sono state realizzate tre chicane per indurre al rallentamento della velocità. Sono stati anche ricavati nuovi spazi lungo la via per l’inserimento di arredo pedonale, come sedie, sdraio e piante. In quei due giorni sono state organizzate diverse attività (dal baratto di abbigliamento femminile a giochi e trucchi per bambini, dal punto vendita di gelati e bibite alla lezione di pilates). Per 48 ore, il centro è tornato al centro: un luogo più silenzioso, meno inquinato, uno spazio di incontro e di socializzazione. Non più un rettilineo per automobilisti furiosi. L’esperimento è piaciuto talmente tanto che, in seguito a una raccolta firme, è stato prolungato per ulteriori tre mesi. Poi si è pensato di renderlo definitivo, ma mancavano i fondi. Così, il comune di Casalmaggiore ha deciso di partecipare a un bando della Fondazione Cariplo, che si è posto l’obiettivo di rigenerare otto Beni comuni del territorio: Casalmaggiore: comunità coesa, solidale e sostenibile 2.0 ha superato la selezione.

 

I centomila euro stanziati a fondo perduto da Cariplo permetteranno di coprire circa metà delle spese necessarie per realizzare questo progetto, che il Comune di Casalmaggiore ha proposto grazie al supporto del gruppo Persona-Ambiente, dell’associazione Il torrione sul Po, del Comitato Slow Town e della Rete Negozi Amici. Entro la primavera del 2018, quando è previsto il termine dei lavori, gli spazi pedonali risulteranno ampliati, nuovo verde verrà installato e le barriere architettoniche saranno abbattute. Verranno creati anche nuovi attraversamenti pedonali, come quello che consentirà un accesso più sicuro al parco pubblico di via Italia. L’obiettivo è restituire gli spazi pubblici ai cittadini, ricostruendo un senso di comunità e riscoprendo l’identità dei luoghi. I lavori di via Baldesio seguono lo spirito di altre iniziative sviluppate a Casalmaggiore, soprattutto grazie al Comitato Slow Town. Un esempio è la Tangenziale dei Bambini, un percorso pedonale e
ciclabile chiuso al traffico, con tanto di indicazioni stradali, che si sviluppa lungo l’argine maestro del Po. I piccoli possono così andare a scuola, in palestra e in biblioteca evitando tutti i rischi che si incontrano attraversando il trafficato centro storico. Attraversando oggi via Baldesio qualcosa di nuovo già si vede, come una postazione di book crossing: è in legno ed è verniciata in bianco e celeste. Alla sua sinistra c’è una panchina. In una strada dai ritmi più lenti, ci sono anche lo spazio e il tempo da dedicare alla cultura.