Villa Dho, una casa per tutti

A Seveso uno spazio aperto a cittadini e associazioni per (ri)vivere il territorio

Villa Dho, una casa per tutti

Lug 11, 2017 |

di Sara Del Dot, Marta Facchini, Ambra Orengo, Giulia Riva

 

Una villa del Settecento che apre le sue porte e diventa una casa comune. Un gruppo di associazioni che organizza attività culturali e di inclusione sociale. Poi un corso di fotografia, un laboratorio d’arte e uno di teatro. Succede a Villa Dho, in Brianza, a Seveso, che dopo gli anni del disastro della diossina sceglie di ripartire dal territorio. Lo fa trasformando un edificio di proprietà privata, lasciato al comune dall’ultimo erede di una famiglia nobiliare, in una casa aperta. E dedicando i suoi spazi all’arte, alla musica e all’accoglienza. Ma chi gestisce la struttura non si accontenta. C’è una vecchia casa, dove viveva il custode, che tra poco ospiterà nuovi inquilini.

Il progetto – Trasformare una struttura abbandonata in una casa aperta dove giovani donne affidate ai servizi sociali possano avere più tempo per imparare l’autonomia: ecco l’obiettivo di Natur&-Onlus, che ha ottenuto dal comune di Seveso la concessione di quella che era la casa del custode di Villa Dho.
Dal 2000 l’associazione si occupa per conto del Comune di gestire gli spazi della villa. Al momento ospita una casa-famiglia riservata all’accoglienza di sole ragazze (adolescenti e giovani appena maggiorenni) e un servizio di ospitalità diurna per minori in difficoltà, perlopiù maschi, con esperienze di violenza alle spalle. Ma le difficoltà non svaniscono in un batter d’occhio una volta raggiunta la maggiore età, e le proroghe che si possono ottenere per l’affidamento in casa-famiglia non possono estendersi oltre i 21 anni compiuti. Per questo Natur&-Onlus ha proposto di ristrutturare la ex casa del custode, abbandonata da un decennio, e di utilizzarla per ampliare le possibilità della casa-famiglia tutta al femminile, esempio unico in Lombardia. Il progetto è piaciuto all’amministrazione comunale e alla Fondazione Cariplo, che contribuisce al rinnovamento dell’edificio con una donazione di 70mila euro. Al momento sono sei le ragazze ospitate in casa-famiglia. Quando le stanze della casa del custode saranno agibili, ragazze minorenni e maggiorenni avranno la cucina in comune, per garantire cooperazione e continuità tra le comunità. Chi avrà più di 21 anni potrà continuare a vivere gratuitamente in villa a patto di prestare servizio volontario nelle attività quotidiane della struttura.

Le tempistiche – L’ultimo intervento di riqualificazione della zona risale a vent’anni fa e non ha coinvolto la casa del custode. «Il progetto di restauro è pronto. Per rifare infissi e imposte stiamo attendendo il via libera della sovrintendenza», dice il presidente di Natur& Marco Arosio. I lavori per il rifacimento del tetto, invece, dovrebbero iniziare al più tardi a novembre. «Sei mesi dovrebbero bastare. Contiamo di esser pronti a utilizzare i nuovi spazi entro l’inizio della prossima estate», continua Arosio. La ristrutturazione sarà possibile anche grazie all’impegno di tanti volontari, tra cui alcuni ragazzi con disabilità psichica e alcuni ex detenuti legati alla cooperativa La Bottega di Lissone.

Da proprietà privata a proprietà pubblica  È stato Gianluca Dho, ultimo erede della famiglia Dho, a decidere di rendere la villa un bene condiviso. Con la moglie Maria Sara Annoni, agli inizi degli anni Novanta ha lasciato al Comune di Seveso la struttura, insieme al parco che la circonda, dove la sua famiglia trascorreva le estati già nel Settecento. Il vincolo della donazione era di utilizzare gli spazi per fini culturali. È stato rispettato: da quel momento, Villa Dho è diventata lo scenario di festival, incontri e iniziative musicali rivolte ai cittadini. E non solo. All’interno dei suoi spazi, negli anni si sono fermate numerose associazioni. La prima è stata il Gruppo Alpini di Seveso, che nel 1987 ha ristrutturato la parte della proprietà dove abitavano i giardinieri del conte Dho. Oggi si occupa di curare e presidiare il parco. Dal 2000 nel corpo centrale della struttura hanno sede Natur&-Onlus e Musicamorfosi.

Musica, amore e (meta)morfosi – Accanto a Natur&-Onlus, attiva a Seveso dal 1995, ad abitare Villa Dho c’è Musicamorfosi. L’associazione musicale, nata nel 1996 in parallelo alle attività svolte da Natur&-Onlus, vede nella musica un’occasione per comunicare e prendersi cura del territorio e delle persone organizzando manifestazioni culturali fruibili da tutti, a prescindere dalla propria storia o dalle proprie convinzioni politiche. Dal 2004 ha uno statuto tutto suo. Il nome dell’associazione, che fonde amore, musica e morfosi in un unico termine, riassume lo spirito che guida le iniziative del gruppo. Domenica 9 luglio 2017, grazie a Musicamorfosi, è approdato a Villa Dho il festival Suoni Mobili con una versione “a solo” per chitarra elettrica del celebre musical Jesus Christ Superstar di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber. «La musica è l’unica arte sociale perché unisce compositore, esecutore e pubblico». Così Saul Beretta, presidente di Musicamorfosi, ha presentato il chitarrista Valerio Scrignoli. «Jesus Christ Superstar è come una messa laica che racconta il punto di vista di Giuda. Mai dimenticare di prendere in considerazione il punto di vista dell’altro», ha concluso Beretta.

Le associazioni – Radicamento nel territorio e gioco di squadra con altre realtà locali: ecco la chiave del successo delle iniziative proposte. Tanti gli enti che ruotano attorno al parco di Villa Dho, tra gli altri: Mum in progress, Associazione Anziani, Club Altopiano Baseball Softball, Gruppo d’acquisto solidale Il Torrente, Apini, Associazione Senza Confini, Legambiente, Wwf, Associazione Sacra Famiglia, Comitato per il parco regionale brughiera briantea, Associazione Ami-Ki, cooperativa Sociosfera, Consorzio della Comunità Brianza, cooperativa La Bottega, cooperativa Lo Sciame, cooperativa Il Melograno.