Svolta in Spagna. Il primo ministro Pedro Sanchez ha convocato le elezioni generali, che avrebbero dovuto svolgersi a fine anno, per il 23 luglio. La decisione è arrivata a fronte dei risultati delle amministrative, in cui si votava per scegliere i rappresentanti di 12 comunità autonome e 8.087 comuni. Gran parte del bottino, infatti, è finito tra le mani del Partito Popolare (Pp) che ha ottenuto sette milioni di voti. Per il Partito Socialista Operaio (Psoe) del premier Sanchez è stata una totale sconfitta: persi sei dei nove governi regionali che guidava e 15 dei 22 capoluoghi di provincia. Sale anche il partito di estrema destra Vox che raddoppia i suoi voti rispetto alle scorse elezioni.

Plaza Mayor Madrid

Plaza Mayor, Madrid (Wikimedia Commons)

Conquistadores – «La Spagna ha mosso i primi passi verso una nuova era politica», ha commentato il presidente del Pp Alberto Nunez Feijoo. Il balzo del 9%, con quasi due milioni di voti in più rispetto alle scorse elezioni, è un’iniezione di fiducia, anche considerando il tenore dei territori conquistati. Oltre a Madrid, già nelle mani di destra, il Pp ha ottenuto la maggioranza a Valencia e Siviglia, due grandi comuni prima controllati dalla sinistra. Nella capitale, grazie alla maggioranza raggiunta, il partito potrà lavorare ancora in autonomia con la governatrice Isabel Dìaz Ayuso e il sindaco José Luis Martínez-Almeida. Resta il nodo del partito di estrema destra Vox, che, con il suo 7.18%, è un potenziale grattacapo per il Pp che potrà governare nelle sei regioni conquistate solo con il suo sostegno.

Brusca frenata – I progressisti di Psoe, che si sono fatti staccare di circa 750mila voti, hanno incassato sconfitte pesanti. Tra queste Valencia, dove il Pp ha recuperato l’egemonia avuta in passato sulla città per venti anni, dal 1995 al 2005. Persa anche la comunità autonoma di La Rioja, in cui Gonzalo Capellán (Pp) è riuscito a ribaltare le urne in pochi mesi. Ancora, con lo scivolone nella regione di Aragona il partito di Sanchez deve dire addio a Javier Lambàn, considerato uno degli esponenti con maggior impatto mediatico. La battuta di arresto alle amministrative potrebbe innescare mesi critici all’interno di un Psoe fortemente soggetto alla dottrina Sanchez e senza eventuali sostituti.

Chi li ha visti? – Al tracollo della sinistra ha contribuito anche la discesa di Podemos (che è in questo momento parte della maggioranza di governo) la cui rappresentanza si è ridotta radicalmente. Per esempio, a Madrid ha mancato la soglia di sbarramento sia al municipio, sia nella comunità. La storia del partito di sinistra radicale è cambiata nel giro di pochi anni: nel 2015, l’erede del movimento degli Indignados esordì con un risultato sopra al 20%. Adesso, il fallimento. L’altro grande mistero di queste elezioni comunali porta il nome di Ciudadanos, il partito liberale i cui voti sono stati assorbiti dai popolari. La formazione che nel 2019 stava dietro solo a Psoe e Pp al Congresso dei Deputati, ha decretato la sua fine politica che verrà confermata, con ogni probabilità, alle generali del 23 luglio.