L'Unicef assegna all'Italia il 22esimo posto nella classifica del benessere dei bambini (foto Ansa)

I bambini? Conviene farli crescere nei Paesi Bassi. Tra le 29 economie avanzate del mondo prese in esame dall’Unicef nel rapporto “Il benessere dei bambini nei paesi ricchi”, sono gli unici classificati tra i primi cinque in tutte le aree di riferimento. Le dimensioni del benessere dei bambini sono cinque. C’è il benessere materiale, la salute e la sicurezza, l’istruzione, le pratiche a rischio, le condizioni abitative e ambientali. Sulla base di questi criteri, l’Unicef ha assegnato all’Italia il ventiduesimo posto nella classifica sulla qualità della vita dei bambini. Anche se, quando sono i bambini stessi a valutare, la situazione migliora e il nostro Paese rimonta 7 posizioni.

Tra le ombre del rapporto, l’esposizione dei bambini italiani all’inquinamento atmosferico, uno dei livelli più alti tra tutti i Paesi industrializzati presi in considerazione dal rapporto. Tra le tendenze invece più positive, la riduzione del bullismo del 60 per cento dall’inizio degli anni 2000, un fenomeno che consente all’Italia di essere il Paese industrializzato che registra il più basso tasso di bullismo subito da bambini.

Se la Finlandia è l’unica a far segnare un tasso di povertà infantile relativa inferiore al 5 per cento, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna hanno tassi superiori al 15 per cento, in linea con quelli di Lettonia, Lituania, Romania e Stati Uniti. Italia agli ultimi posti anche per il tasso di “neet” (ragazzi tra i 15 e i 19 anni che non studiano, non lavorano e non seguono un corso di formazione) che va oltre il 10 per cento, rispetto al 3 di Danimarca, Norvegia e Slovenia.

Il presidente del Senato Pietro Grasso ha commentato a Roma la presentazione del rapporto: “La questione dell’infanzia e dell’adolescenza va messa al centro dell’azione politica”. Per Grasso occorre sostenere in maniera adeguata anche “le politiche per i genitori” e “l’accesso a servizi di qualità a prezzi accessibili”, oltre che promuovere “politiche edilizie e urbanistiche a misura di bambino”.

Davide Gangale