Puntuali, con l’estate sono arrivati anche gli incendi. E subito sono iniziate anche le polemiche sui ritardi nei soccorsi. Ad andare in fumo è stata una parte di Gallura, tra Capo Figari e Golfo Aranci, per un incendio scoppiato nel pomeriggio di lunedì 24 giugno e che ancora nella tarda mattinata di martedì non era stato domato.

Le fiamme, spinte dal forte vento di maestrale, sono arrivate fino al mare. Dalle loro case, dalle spiagge e dai numerosi villaggi turistici della zona sono state evacuate circa settanta persone. Intanto, montano le proteste sui ritardi dell’intervento dei mezzi aerei, gli unici che in luoghi inaccessibili come quello di Capo Figari avrebbero potuto domare il rogo. «Con l’oscurità i mezzi aerei son dovuti tornare alla base», ha detto il sindaco di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino. «Per tutta la notte le fiamme hanno continuato a distruggere ettari del nostro sito di interesse comunitario, per cui lo Stato non sembra mostrare il giusto interesse».

Diversi problemi anche al mattino, quando sono riprese le operazioni di spegnimento: «I mezzi aerei avrebbero dovuto alzarsi in volo all’alba – ha proseguito il sindaco – invece uno dei due Canadair di base a Olbia ha avuto dei problemi tecnici ed è riuscito ad arrivare a Golfo Aranci solo verso le otto. Nel frattempo, però, le fiamme hanno distrutto quel poco di vegetazione che ieri non era riuscita a bruciare».

È stato invece spento durante la notte, dopo ore di lavoro, un altro vasto incendio che era divampato nel pomeriggio di lunedì 24 giugno: la zona interessata, in questo caso, era in Puglia alle porte di Taranto, nella zona compresa tra la località San Vito e la base navale della Marina militare. Sono andati a fuoco diversi ettari di canneto incolto, uliveti e alberi di pino. Le fiamme, partite da alcune sterpaglie, hanno danneggiato anche alcuni pali della pubblica illuminazione. Hanno lavorato otto squadre dei vigili del fuoco con l’ausilio di personale del Corpo Forestale e della Protezione civile, oltre a vigili urbani, carabinieri e polizia. Sono intervenuti anche due Canadair, che grazie al lancio di liquido ritardante hanno scongiurato il rischio che le fiamme attaccassero anche alcune abitazioni.

Maria Chiara Furlò