È un giallo a Firenze la morte legata a ferite da arma da taglio di una coppia di coniugi, Franco Giorgi, 74 anni, e Gianna Di Nardo, 68. Sono stati trovati senza vita domenica 30 novembre nel loro appartamento in via Giampaolo Orsini, zona residenziale appena fuori dal centro del capoluogo toscano. A dare l’allarme il figlio Tommaso che ha allertato i soccorsi verso le 14.30 perché non riusciva a mettersi in contatto con loro. L’ipotesi principale è quella di omicidio-suicidio: stando alle prime ricostruzioni, lui avrebbe aggredito la moglie con un coltello preso in cucina e poi, con la stessa lama, si sarebbe tolto la vita. La certezza è che la casa era piena di sangue, con tracce in molte stanze, come se ci fosse stato uno scontro prolungato.
Le vittime – Le due morti hanno scosso il quartiere di Gavinana, sulla sponda sinistra dell’Arno. La coppia infatti era particolarmente conosciuta ed è stata descritta dai vicini come serena e agiata. Franco Giorgi era il titolare di una bottega d’antiquariato — attività tramandata dal trisnonno Tommaso che l’aveva fondata nel 1853 — e negli ultimi anni si era dedicato in particolare alla valutazione e alla stima di opere d’arte. L’antiquario era impegnato anche nel sociale: per anni aveva presieduto la casa del popolo del vicino quartiere di San Niccolò, poco distante da casa. La moglie Gianna, da qualche anno in pensione, era stata una dipendente comunale. «Una famiglia senza problemi economici, sempre curati, innamorati del loro unico figlio», ha detto una vicina di casa.

L’intervento dei Carabinieri del Ris di Firenze in via Gianpaolo Orsini (fonte: Ansa/Claudio Giovannini)
Le indagini – Gli investigatori dell’Arma — coordinati dalla procuratrice Rosa Volpe e dal pubblico ministero Alessandro Piscitelli — stanno ora guardando le telecamere della zona per capire che cosa sia accaduto a Giorgi e alla moglie. La strada principale seguita dagli inquirenti è quella dell’omicidio-suicidio ma non sono escluse altre piste. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, dall’abitazione non sarebbero però spariti oggetti di valore e gli inquirenti non avrebbero trovato segni di effrazione. Questi due elementi dovranno comunque essere approfonditi nelle prossime ore quando all’interno dell’appartamento — finito sotto sequestro su ordine della Procura — è previsto un ulteriore sopralluogo. Gli inquirenti hanno inoltre parlato a lungo con il figlio della coppia, rimanendo in via Orsini fino a sera. Le salme si trovano invece all’Istituto di medicina legale dell’ospedale di Careggi in attesa dell’autopsia.




