Corruzione. Questa è l’accusa nei confronti di Carlo Malinconico, ex sottosegretario del governo Monti contro il quale è stata eseguita oggi un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari. Il provvedimento disposto dal giudice per le indagini preliminari di Napoli segna un punto importate dell’inchiesta sul Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Oltre a Malinconico, altre 21 persone sono state arrestate per associazione a delinquere: tre sono in carcere e 19 agli arresti domiciliari. 10,2 i milioni sequestrati.
Secondo la ricostruzione del pm Catello Maresca, quando nel 2009 Malinconico ottenne l’incarico di consulenza per il Sistri, avrebbe accettato dall’imprenditore Francesco Paolo Di Martino e dal dirigente della Selex Service Management Sabatino Stornelli (entrambi arrestati oggi) un milione di euro in seguito a due contratti di consulenza giuridica. Lo scopo era esprimere un parere di regolarità tecnica sul contratto per la realizzazione del Sistri da stipularsi tra la Selex Managenent e il ministero dell’Ambiente.
Nell’inchiesta è spuntato anche il caso di una scuola che sarebbe stata usata per riciclare denaro: l’istituto “Santa Croce” di Castellammare di Stabia. La scuola sarebbe stata controllata dall’imprenditore Di Martino e finanziata per attività mai realizzate, come la programmazione di chiavette Usb necessarie per il sistema di tracciabilità di rifiuti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i soldi stanziati dallo Stato finivano invece a Di Martino.
Maria Elena Zanini