Maltempo: su social network foto 'Shelf cloud' e doppio arcobalenoNuovo capitolo nell’inchiesta Mafia Capitale. Sei mesi dopo i primi arresti, ecco che in carcere finiscono altre 44 persone (19 in carcere, 25 ai domiciliari). Compresi nomi eccellenti del Campidoglio e della Regione. E per il mondo politico è un nuovo terremoto.

C’è anche l’ex capogruppo Pdl in Regione, Luca Gramazio, tra gli indagati portati in carcere. L’accusa è di avere messo le sue cariche istituzionali al servizio di Massimo Carminati, l’ex boss della Magliana considerato il capo della cupola mafiosa di Roma, arrestato già a dicembre. Sarebbe stato proprio Gramazio il tramite tra il clan e le istituzioni. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto, tra l’altro, 98 mila euro in contanti in tre tranches, 15 mila di bonifico per il finanziamento al suo comitato, l’assunzione di dieci persone, cui veniva garantito uno stipendio.

Lo stesso meccanismo porta dietro le sbarre anche Mirko Coratti, ex presidente del consiglio comunale di Roma in quota Pd. Con lui, arrestato anche il capo segreteria, Franco Figurelli. Anche in questo caso, si contestano la promessa di 150 mila euro, la somma di 10 mila euro e l’assunzione di una persona segnalata da Coratti in cambio di una serie di piaceri alle cooperative vicine a Salvatore Buzzi, già arrestato nei mesi scorsi, con l’accusa di essere il braccio economico dell’organizzazione guidata da Carminati. Tra i politici, oltre a Gramazio e Coratti, in manette anche i consiglieri comunali Giordano Tredicine (vicepresidente del consiglio comunale e vicecoordinatore di Forza Italia per il Lazio), Massimo Caprari (Centro Democratico) e l’ex presidente del X Municipio (Ostia), Andrea Tassone.

L’indagine comunque promette nuovi risvolti: tra le carte dell’ordinanza torna anche il nome di Gianni Alemanno. Il sospetto è che potrebbe essere stato appoggiato dalla ‘ndrangheta durante le elezioni parlamentari europee del 2014. I capitoli di Mafia Capitale potrebbero dunque non essere ancora finiti.

Domenico Motisi