Una potente macchina dell’evasione per lucrare al fisco circa 1 miliardo di euro. Il tutto attraverso l’emissione di false fatture. E tra i nove arrestati un nome, quello del “fiscalista” Paolo Oliverio, già noto alle cronache per lo scandalo dei Camilliani. Le ipotesi degli inquirenti vanno dall’occultamento di scritture contabili al riciclaggio, dalla sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte alla bancarotta fraudolenta patrimoniale. È una rete di 82 società del settore informatico e nella gestione dei call center che ha nascosto milioni di euro su conti correnti svizzeri e monegaschi, intestati a società panamensi.
Le fiamme gialle hanno fatto emergere un sistema di maxi evasione con 79 denunciati, e tra le imprese anche aggiudicatarie di appalti con la pubblica amministrazione. È con l’operazione Ermitage che si concludono le indagini iniziate nel dicembre 2012 dalla Guardia di finanza di Roma. Ermitage, come la s.r.l. incorporata da una società anonima svizzera che fungeva da cassaforte alle manovre illecite. E che nascondeva la titolarità di 54 immobili, ora sotto sigillo, sparsi per l’Italia, in Lazio, Lombardia, Umbria e Toscana. Un sequestro di beni del valore di 154 milioni di euro, tra cui una sontuosa villa sulle sponde del lago di Castel Gandolfo.
La collaudata organizzazione, articolata su vari livelli sembrerebbe riconducibile- secondo l’accusa – ad un unico uomo al vertice, Giovanni Mola, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, tuttora residente in Italia ma con notevoli interessi economici anche in Svizzera, dove ha avuto la disponibilità di conti correnti monegaschi e svizzeri, fittiziamente intestati a società off shore. Ruolo di primo piano anche per il faccendiere Paolo Oliverio, già a Regina Coeli. La sua posizione si aggrava dopo l’arresto dello scorso 6 novembre per il sequestro di due sacerdoti nel caso dei Camilliani. Per l’ordine religioso è stato procuratore speciale in alcune operazioni immobiliari, ma Oliverio è un personaggio scomodo per molti, abile tessitore di relazioni, la cui pen-drive sarebbe colma di files da far tremare i palazzi del potere. .
Silvia Ricciardi