“Non avevo più le forze”. Questo il sofferto messaggio con cui Papa Benedetto XVI ha chiarito la sua decisione di dimettersi dal Pontificato. Molte sono già le interpretazioni di un passo che ha fatto discutere il mondo. Abbiamo chiesto una lettura della scelta di Joseph Ratzinger a Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede.

Come cambia la Chiesa con le dimissioni del Papa?
“Il Papa si dimette alle 20 del 28 febbraio, poi inizia la sede vacante. Non è la prima volta che accade un fatto del genere, che nella storiografia è visto come un momento di terrore e smarrimento. Grazie a Dio nel nostro caso non si tratta della morte di un Papa, ma di un fatto nuovo. La sede vacante in realtà è una fase superata dalla elezione del successore dell’apostolo Pietro, che anche grazie alla serenità di Benedetto XVI non provocherà tensioni”.

Da un punto di vista storico, cosa può significare questa scelta? .
“Di dimissioni del Papa si parla fin dal Medioevo. Il diritto canonico prevede addirittura che il Papa possa essere deposto. Ci sono stati diversi casi di rinuncia, ma tutti diversi. Nessuno di questi però è comparabile con la rinuncia di Benedetto XVI, che è stata una scelta presa in un periodo di relativa tranquillità della Chiesa. Una decisione presa circa un anno fa, subito dopo il viaggio in Messico e a Cuba, e comunicata nel momento ritenuto più opportuno”.

Quindi si crea un precedente? Di che tipo?
“Di precedenti di per sé ce ne sono. Anche Paolo VI aveva pensato di dimettersi, come Giovanni Paolo II. Ma ogni Papa è diverso. Proprio per questo le speculazioni sui precedenti lasciano il tempo che trovano”.

Il messaggio di queste dimissioni unificherà o dividerà i fedeli?
“Sono convinto che abbia fatto, stia facendo e farà del bene alla Chiesa. Proprio perché è stato fatto con una trasparenza e con una umiltà che hanno colpito ben al di là della Chiesa Cattolica. Un gesto che da molti punti di vista porterà buoni frutti. Il nostro giornale – L’Osservatore Romano – che uscirà questo pomeriggio avrà infatti come titolo ‘Rispetto e gratitudine’. Perché sono questi i sentimenti che ci è parso di cogliere nelle reazioni in tutto il mondo”.

Lucia Maffei
Andrea Zitelli