Daniel Mordzinski (a sinistra) con lo scrittore cileno Luìs Sepulveda. Mordzinski ha iniziato la sua carriera nel 1982 come corrispondente in Israele (corrierenazionale.it)

Il primo ad accorgersi che qualcosa non andava è stato Miguel Mora, corrispondente del Paìs a Parigi. Il 7 Marzo scorso arriva nella sede del giornale francese Le Monde, dove da circa dieci anni condivide una stanza con Daniel Mordzinski, classe 1960, noto in tutto il mondo come il fotografo degli scrittori. In uno degli armadi che costeggiano le pareti, il fotografo argentino conservava senza troppe misure di sicurezza il lavoro di una vita. Da Garcìa Marquez a Amos Oz, da José Saramago a Antonio tabucchi, tra gli scaffali di quell’armadio  giacevano catalogati cinquantamila scatti, raccolti in ventisette anni di lavoro, fianco a fianco con i giganti della letteratura mondiale. Fino a quando, per fare spazio ad un nuovo assunto, un addetto alle pulizie non decide di liberarsene.

Il 18 Marzo sul blog di Mordzinski appare il primo commento sulla vicenda. Con sarcasmo, l’autore non risparmia frecciate al periodico parigino: «Più che l’ingiustizia e l’assurdo della situazione, trovo paradossale che Le Monde esalti i titoli in cui difende la libertà di espressione in Asia, il rispetto per le tradizioni durante una guerra o una catastrofe in luoghi esotici come l’Afghanistan, la Bosnia e il Mali, e poi lascia che migliaia di fotografie e centinaia di dossier (…) vengano gettati nell’immondizia senza consultare nessuno»

È il primo vero “caso” per la nuova direttrice di Le Monde, Natalie Nougayrède, prima donna a guidare il principale quotidiano transalpino. La sua conferma alla guida del più grande giornale francese era arrivata proprio il giorno prima della scoperta del danno. La direttrice è stata ovviamente la prima a scusarsi per il tragico errore, ma respinge le accuse mosse dal fotografo. A quanto dichiara lo stesso periodico, tra le direzione e Mordzinski è già avvenuto un primo incontro, nel quale si è parlato di catalogare il materiale sparito – di cui solo poche centinaia di immagini sono digitalizzate – e tentare di recuperarne almeno una parte.

Secondo l’emittente francese BFM TV, nonostante l’assenza di un contratto tra le due parti sullo stoccaggio del materiale fotografico, la direzione del periodico sta cercando una soluzione che includa il risarcimento del fotografo. Il quale, secondo il canale televisivo, intende comunque ottenere giustizia in tribunale

Carlo Marsilli