banca italiaSecondo giorno di audizioni preliminari all’esame dei documenti di bilancio per il 2016-2018. Il 3 novembre 2015, davanti alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato parla il vicedirettore della Banca d’Italia Luigi Signorini che definisce «lo scenario macroeconomico programmatico che il Governo formula per il biennio 2015-2016 in complesso condivisibile». I principali indicatori «confermano che la ripresa si è avviata, ma resta necessario consolidarla – è il monito di via Nazionale-. Sono ancora elevati i rischi provenienti dall’economia globale». Due sono le principali criticità rilevate da Bankitalia sulla Legge di Stabilità.

Trasferimento del contante. «È consigliabile mantenere un regime più severo per le attività più esposte a contaminazioni, quali i money transfer». Così Bankitalia chiede al governo di fare marcia indietro sull’innalzamento del tetto all’uso del contante almeno per quanto riguarda le attività che si occupano del trasferimento di denaro contante all’estero. Il vicedirettore Luigi Signorini sottolinea che «i limiti all’uso del contante non costituiscono ovviamente un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, specie per il grande riciclaggio, ma introducono un elemento di difficoltà e di controllo sociale che può ostacolare forme minori di criminalità e di evasione». Per via Nazionale, la riduzione del ricorso al contante è l’obiettivo da perseguire in Italia, dove «la propensione all’utilizzo del contante rimane molto più elevata dalle media europea» per cui «è opportuno incentivare le transazioni effettuate con le carte di pagamento, riducendo i relativi costi e le commissioni a carico degli esercenti». Nonostante questi rilievi, per Signorini «non ci sono elementi per escludere a priori l’opportunità di un innalzamento del limite generale da mille a tremila euro; converrà, se il Parlamento decide di andare in questa direzione, monitorare nel tempo i risultati».

Il presidente del Consiglio Renzi e il ministro dell'Economia Padoan

Il presidente del Consiglio Renzi e il ministro dell’Economia Padoan

Abolizione della Tasi. In audizione al Senato sulla legge di Stabilità, Bankitalia rileva che l’abolizione della Tasi avrà come conseguenza «la ricomposizione delle fonti di finanziamento comunali, con l’aumento del peso dei trasferimenti statali e la riduzione di quello dei tributi propri». Tuttavia questo processo, «se non accompagnato da attente misure di controllo, comporta il rischio di creare incentivi ad accrescere la dinamica della spesa locale». Per il direttore generale Luigi Signorini, le misure che riducono il carico fiscale sui fattori della produzione «appaiono meglio in grado, rispetto ad alleggerimenti delle imposte sul patrimonio, di innalzare la crescita nel medio periodo». Inoltre, la diminuzione delle imposte prevista nella legge di stabilità «è finanziata solo in parte con riduzioni di spesa; sono previste maggiori entrate, in buona parte derivanti dalla voluntary disclosure» sottolinea Bankitalia, che evidenzia come le entrate derivanti dal rientro dei capitali e dai giochi abbiano natura «temporanea».

Alessia Albertin