Un soldato della Somali National Army riposa alla frontiera

Soldato della Somali National Army alla frontiera ((foto AU-UNIST/Ansa)

Un’amnistia per i pirati giovani. E’ la proposta del presidente somalo Hassan Sheikh Mohamoud per i ragazzi del suo Paese che solcano i mari e sequestrano navi e persone. «Bisogna mettere fine alla pirateria e offrire loro un modo diverso di guadagnarsi da vivere», ha dichiarato il presidente in un’intervista all’agenzia France Presse. I negoziati sono già in corso con i notabili dei villaggi costieri. Un’offerta valida per i giovani ma non per i capi, molti dei quali sono ricercati dall’Interpol, l’organizzazione internazionale di polizia criminale.

La proposta del governo di Mogadisho segna un punto importante nella lotta alla pirateria somala, che da più di vent’anni tormenta le coste del Corno d’Africa. Gli attacchi alle imbarcazioni sono però diminuiti negli ultimi anni, dopo le misure preventive dell’International Marine Bureau, il settore della Camera internazionale di commercio contro le frodi e gli assalti in mare. Secondo le statistiche pubblicate dall’IMB, nei primi nove mesi del 2012 ci sono stati soltanto 70 attacchi, contro i 199 dell’anno precedente.

«Il sequestro delle navi ci consente di rifornirci di cibo», replicano i pirati. «Compriamo delle capre per distribuire della carne e del khat (erba narcotica diffusa in Africa orientale, ndr). Insomma, introduciamo denaro nell’economia del Paese. Senza di noi, come pensa che le popolazioni locali possano sopravvivere? Tutti i pesci delle nostre acque sono stati portati via».
Il presidente Mohamoud, eletto a settembre scorso, sembra aver capito molto bene il nodo cruciale che ha finora impedito di mettere fine alla pirateria: abbordare le navi è, per molti giovani somali, l’unica fonte di sostentamento. L’amnistia proposta ora dal governo di Mogadisho fa ben sperare e sembra offrire un’inizio di normalizzazione ad un Paese intrappolato da vent’anni nella guerra civile. La proposta ha già portato i primi risultati: la liberazione di sei ostaggi. Mohamoud spera adesso di fare rilasciare altre 24 persone, più due imbarcazioni sequestrate dai pirati. Per mantenere fede al suo impegno, il presidente somalo lancia un appello alle organizzazioni internazionali. Lo aiutino a trovare un’alternativa di vita ai futuri giovani ex pirati.

Susanna Combusti