giuramento

Nella corsa alla Casa Bianca, le minoranze hanno ricoperto un ruolo cruciale. Se nel 2008 gli Afroamericani erano stati determinanti per l’esito delle elezioni a favore di Obama, oggi l’ago della bilancia può essere mosso dalle scelte dei Latinos, gli appartenenti alla comunità ispanica. Da qui una campagna elettorale volta a conquistarne le preferenze. Ma sulle politiche migratorie, tra Clinton e Trump è sempre stato scontro.

Donald Trump

Espulsione degli immigrati irregolari oggi presenti sul territorio americano. Sospensione temporanea dell’immigrazione per persone di religione musulmana o provenienti da paesi di cui il tycoon mette in dubbio l’affidabilità. Tra questi la Siria, la Libia e stati coinvolti nel terrorismo internazionale contro gli Usa. Un muro di 3.200 chilometri al confine tra Stati Uniti e Messico, da fare pagare al Messico. Sono le proposte sui migranti che Trump dichiara di mantenere in caso di vittoria. Nei confronti dei clandestini e degli irregolari, The Donald annuncia di volere applicare la politica della «tolleranza zero»: nessuna amnistia, chiusura delle frontiere e priorità ai cittadini americani nell’assegnazione dei posti di lavoro. Quanto all’immigrazione legale, Trump pensa debba essere limitata attraverso un sistema di quote che tenga in conto la crescita della popolazione. Nella pratica non è chiaro come il candidato intenda dare forma alle proposte, vista l’assenza di un reale piano per la loro applicazione.

Hillary Clinton

I migranti irregolari che non hanno commesso reati gravi avranno la possibilità di ottenere la cittadinanza statunitense e regolarizzare la propria condizione. Il progetto di continuare a lavorare su una riforma dell’immigrazione, eredità della presidenza Obama, è stato uno dei temi centrali della campagna elettorale della Clinton. Nonché tra i punti dell’agenda su cui Hillary dichiara di volere lavorare, in caso di vittoria, nei primi cento giorni del mandato. La candidata democratica promette di ripensare la legge sulle espulsioni ed evitare che i genitori irregolari siano separati dai loro figli, nati negli Stati Uniti e quindi americani. Integrazione la parola chiave del programma politico: Clinton programma di facilitare il processo di naturalizzazione ed estendere l’assicurazione sanitaria anche ai migranti non regolari.