I ribelli siriani in un'azione militare

I ribelli siriani in un’azione militare

Un avvertimento prima ancora che cominci la transizione verso la pace. A due mesi di distanza dalla seconda conferenza di Ginevra sulla Siria, i ribelli stroncano sul nascere qualsiasi forma di speranza: “Non cesseremo di combattere durante e dopo la conferenza del prossimo 22 gennaio”.

Ad avvertire la comunità internazionale è Salim Idriss, comandante dello Stato maggiore dell’Esercito libero siriano ed ex generale di Assad. L’annuncio è stato dato alla tv al Jazeera e costituisce un forte freno all’inizio dei negoziati che porteranno al confronto diretto i ribelli e gli uomini di Bashar al Assad. Idriss ha poi mandato a dire che “i ribelli non parteciperanno alla conferenza perché non ci sono le condizioni per tenere dei colloqui”.


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Il reportage di Piazza Pulita tra i ribelli

Dopo la prima conferenza di Ginevra, che aveva solo stabilito la “non ingerenza di Paesi esterni”, senza esprimersi sula fuoriuscita di Assad dalla transizione verso un nuovo governo, l’Onu ha fissato per il 22 gennaio un nuovo incontro per accelerare il processo di pace.

Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha espresso la sua “determinazione a sedersi al tavolo di Ginevra. L’Italia fa parte del gruppo ‘Amici della Siria’ ed ha molto interesse a proseguire il lavoro fatto negli ultimi mesi”.

Luigi Caputo