Nel fotomontaggio Mario Monti e sullo sfondo l'articolo dedicato al premier italiano sul Financial Times (ANSA)

“Monti non è l’uomo giusto per guidare l’Italia”. Sono le parole affilatissime che il Financial Times ha riservato al premier in un editoriale apparso online nella serata di domenica 20 gennaio. “Riforme strutturali modeste dall’irrilevanza macroeconomica”, prosegue il pezzo a firma Wolfgang Munchau, che spiega come la promessa di riforme si sia limitata a un semplice aumento di tasse. “E il calo dello spread non è dovuto all’intervento del premier, ma al lavoro di Mario Draghi, presidente della Bce”.

L’analisi del quotidiano economico non si ferma al giudizio su Monti, ma affronta le prospettive politiche di qui al voto. Munchau rimarca come Bersani, pur avendo sostenuto le politiche di austerità del governo, se ne stia adesso allontanando e vede, in caso di elezione del candidato Pd a Palazzo Chigi, la possibilità di una proficua collaborazione tra l’Italia e il governo francese presieduto dal socialista François Hollande. Su Berlusconi, il Financial Times enfatizza la campagna elettorale, improntata a proclami di anti-austerità che miete numerosi consensi all’interno dell’elettorato.

Inutile dire che in Italia si è sollevato un polverone. Nel tardo pomeriggio del 21 gennaio, è arrivata la risposta di Mario Monti: “Non me l’aspettavo dal Financial Times, ma da Wolfgang Munchau sì, uno specifico editorialista che ha una vecchia polemica con Merkel e vorrebbe che tutti dessero colpi d’ariete per far saltare l’Eurozona”.

A difesa di Monti si sono levate numerose voci. Mario Sechi, candidato di Scelta Civica, sposta l’obiettivo: “L’articolo di Munchau non ha come obiettivo primario quello di attaccare Monti, quanto quello di criticare le politiche di Angela Merkel”. Rocco Buttiglione, presidente dell’Udc, usa la chiave dell’ironia: “Munchau avrebbe voluto vedere l’Europa andare a fondo, a Monti rimproverano di averla salvata. A noi tutte queste colpe di Monti lo rendono ancora più simpatico”. Andrea Riccardi, ministro nel governo Monti, minimizza: “Sono semplici pareri di un giornale, non una sentenza irrevocabile”.

Ai giudizi del quotidiano inglese hanno plaudito esponenti del Pd e del Pdl.  “Ci fa piacere che venga certificato quello che ripetiamo da mesi: Monti è inadeguato a governare e le sue riforme sono state irrisorie”, sostiene Ignazio La Russa. Dello stesso pensiero Massimo D’Alema: “Ho grande stima di Monti, abbiamo sostenuto il suo governo, ma sono d’accordo con il Financial Times quando dice che non è l’uomo adatto a guidare il Paese, che oggi ha bisogno di politica, di qualcuno che condivida i sentimenti dei cittadini”.

Francesco Paolo Giordano