Casaleggio e Grillo sono i due leader del M5S

Casaleggio e Grillo sono i due leader del M5S

Non adatti a guidare, ma a mettere la scheda nell’urna sì. Così sono i sedicenni italiani secondo uno dei due leader del Movimento 5 Stelle, Gianroberto Casaleggio. Che vorrebbe veder votare alla Camera tutti i maggiori di 16 anni, e che al Senato – se esisterà ancora – vorrebbe eleggibili anche i 25enni.

L’esperimento in realtà è stato già fatto e a metterlo in pratica per la prima volta in Italia è stato il Pd, con le primarie di coalizione. Il partito di Renzi, però, mai ha proposto di fare lo stesso anche alle politiche. Ci sta provando ora il socialista Riccardo Nencini, che ha presentato la sua proposta di legge a Orta di Atella, la città in provincia di Caserta indicata come la più ‘giovane’ d’Italia, con l’intento di “rinnovare la platea della partecipazione alla vita democratica del Paese”. Un provvedimento che a suo avviso darebbe “un ceffone a demagoghi e populisti”.

Il motivo per cui anche Casaleggio insiste su questa riforma è facile da rintracciare nei risultati delle ultime elezioni: diverse stime (approssimative ma attendibili) hanno attribuito al M5S percentuali altissime tra i giovani. Nella fascia 18-25 anni i pentastellati avrebbero sfondato il tetto del 40%, confermando di essere il partito più forte tra i ragazzi. Il diritto di voto ai sedicenni continua a sollevare dubbi etici e pratici, ma fu caldeggiato due anni fa anche dagli economisti Tito Boeri e Andrea Garibaldi, che nel libro “Riforme a costo zero” spiegavano che l’Italia avrebbe dovuto “imitare l’Austria, che ha esteso il diritto di voto a sedicenni e diciassettenni. Vorrebbe dire aumentare l’elettorato di poco più di un milione di italiani – con un peso elettorale corrispondente a quello di chi ha superato gli 85 anni – e contribuirebbe a ridurre l’età media dell’elettore da 47 a 46 anni”.

L’Austria è stato in effetti il primo paese europeo ad applicare il “youth suffrage” ai sedicenni, nel 2007. Lo stesso hanno fatto Brasile (per costituzione dal 1988), Cuba, Nicaragua e da pochi mesi anche Malta. In Germania si può votare a 16 anni soltanto nelle elezioni di alcuni Länder. In Indonesia, Sudan e alle Seychelles hanno diritto di voto i 17enni, mentre in Iran la legge continua a cambiare, aprendo e chiudendo le urne a chi ha 15 anni. Lo scorso anno ci hanno provato anche in Usa: Takoma City, nello stato del Maryland, è stata la prima e unica città degli Stati Uniti a permettere il voto ai sedicenni. Un evento considerato storico e che ha sempre più sostenitori. Anche in Italia.

Francesco Giambertone