Zielinski con le mani nei capelli dopo il 3-1 del Real Madrid.

Zielinski con le mani nei capelli dopo il 3-1 del Real Madrid.

Il sogno, la rimonta, le polemiche. È durata appena dieci minuti la favola del Napoli al Santiago Bernabeu. La prodezza di Lorenzo Insigne sembrava poter regalare una notte indimenticabile al Napoli e ai suoi tifosi, ma Benzema ha riportato sulla terra gli azzurri. Peccato, perché l’avvio sembrava scritto da un grande sceneggiatore: lo “scugnizzo” di Frattamaggiore segna un gol alla Maradona, proprio sotto gli occhi del Pibe, il suo idolo fin da ragazzino. Il lieto fine, però, non c’è stato: il Real Madrid non si è fatto intimorire dallo svantaggio iniziale e, alla lunga, è riuscito a ribaltare il risultato, tirando fuori tutte le abilità per realizzare quella che è una delle specialità della casa: la remuntada. 

De Laurentiis contro tutti – La vittoria dei Campioni d’Europa non ha soltanto confermato le grandi qualità della squadra di Zinedine Zidane, anche quest’anno tra le favorite per la vittoria finale, ma ha messo in luce un aspetto del Napoli che fino a oggi non era emerso, almeno fino al fischio finale. Nel post partita della gara d’andata degli ottavi di Champions, il presidente Aurelio De Laurentiis ha rilasciato delle dichiarazioni al vetriolo, prendendosela un po’ con tutti, a partire dalla squadra: «Credo che alla squadra sia mancata la cazzimma napoletana» ha detto il presidente, «l’unico che ha dimostrato di averla è stato il napoletano Insigne. Gli altri erano come bloccati di fronte a questo mostro sacro che è il Real Madrid, che non ha giocato in maniera straordinaria, anche se la nostra inadeguatezza serale poteva portare a un 5-0. Ci è andata di lusso, nella bolgia del San Paolo segnando il primo gol potrebbero andare in confusione». Poi, l’accusa, inizialmente velata, al tecnico Sarri: «Non entro nel merito delle scelte, che spettano a una persona sola, e non mi permetto di dare consigli, posso avere le mie idee ma le tengo per me. Nessuno dice che Milik doveva giocare per Mertens, ma si devono cercare delle alternative, non alla vigilia della Champions ma prima». Secondo De Laurentiis il tecnico non avrebbe gestito al meglio il gruppo in vista della sfida più importante della stagione:« C’è una compagine di 26 giocatori e non la linea corta che avevamo con Mazzarri. A me non interessa vincere sempre in campionato, le sconfitte a volte servono. Mi permettono di capire gli acquisti che ho fatto, invece arriveremo a fine campionato senza capire perché alcuni non giocano mai. Qui si vuole evitare troppo la sperimentazione che è utile per capire le forze che si hanno a disposizione».

La squadra sta con Sarri – «A Castelvolturno ci sono io e decido io. Ho sperimentato tutto quello che c’era da sperimentare». Parola di Maurizio Sarri. Il tecnico degli azzurri non ha gradito le uscite del suo presidente: «Preferivo se certe cose me le avesse dette a me». E quando gli fanno notare le critiche del presidente sulla qualità del presidente, lui dice: «Non sono d’accordo su nulla: la squadra per me si è espressa su buoni livelli». Ai giornalisti, Sarri ha spiegato la scelta di schierare Mertens al posto di Milik. «Ha giocato Mertens perché Milik non può reggere più di un quarto d’ora, ma per un piccolo spezzone ha qualità e può darci qualcosa. Non è ancora prontissimo». Anche la squadra è rimasta sorpresa dalle parole di De Laurentiis. Pepe Reina, leader carismatico del gruppo, ha espresso tutta la sua delusione a La Gazzetta dello Sport:  «Le parole del presidente? Non perdevamo da ottobre e quando abbiamo vinto non si è fatto sentire nessuno – ha detto il portiere degli azzurri -, abbiamo preparato al meglio la partita ma non è bastato. Nonostante gli errori, qualcosa di buono c’è stato».