Ormai è ufficiale, Shazam passa nelle mani di Apple. Musica per le orecchie dell’azienda di Cupertino, verrebbe da dire, se è vero – come sostiene TechCrunch – che l’acquisizione di questo servizio è costata alla squadra di Tim Cook solo 400 milioni di dollari. Poco, per un’applicazione che lo scorso anno ha superato la soglia di un milione di download e che già nel 2015 si stimava valesse almeno un miliardo di dollari.

Il servizio – Shazam Entertainment è un’impresa nata a Londra nel 1999 da un’idea di Chris Barton, Philip Inghelbrecht, Avery Wang e Dhiraj Mukherjee, e da allora ha collezionato quasi 140 milioni di dollari in finanziamenti. Il servizio caratteristico è sempre stato quello di riconoscere un brano musicale nel momento in cui viene riprodotto e di suggerirne il titolo, ma non si è sempre chiamato Shazam: nel 2002 era noto come ‘2580’, il numero che un utente doveva comporre per ricevere via sms le credenziali del brano ascoltato. Shazam è entrato a far parte del catalogo dell’App store nel 2008, e dal 2011 permette di identificare in pochi secondi anche spot pubblicitari, film e serie tv.

Un iPhone con l’app di Shazam in funzione

Il sodalizio con Apple – Un’app diffusa e popolarissima, che finora ha mantenuto il suo bilancio in attivo grazie agli inserti pubblicitari che propone agli utenti e grazie alle commissioni che altri servizi pagano a Shazam perché gli utenti vengano reindirizzati sulle loro pagine. Da Shazam si può passare a Spotify, a Deezer o a Google Play Music, ma le icone più in vista sono quelle che portano a iTunes o ad Apple Music: per questo c’è chi ipotizza che la mossa del brand con la mela morsicata sia motivata anche dalla volontà di risparmiare. Quel che è certo è che la collaborazione tra Apple e Shazam non è una novità. Già da tempo, infatti, se si domandano a Siri – l’assistente virtuale di Apple – informazioni su una canzone, si viene reindirizzati automaticamente ai risultati di Shazam.

Le reazioni ufficiali – Dalla California, per ora, nessuna conferma sul prezzo pagato per l’acquisizione, ma i primi commenti sono entusiastici: «Abbiamo in serbo progetti entusiasmanti e non vediamo l’ora di unirci a Shazam», ha dichiarato Tom Neumayr, portavoce di Apple, prima di definire l’unione tra le due aziende «una scelta naturale» considerata la comune passione per la musica. Resta da scoprire di che progetti si tratta. Soprattutto dopo che Shazam ha annunciato il lancio di una piattaforma di realtà aumentata.