L’unica cosa certa è la data: le elezioni si terranno il 4 marzo. Per il resto, la campagna elettorale appena iniziata è dominata dalle incertezze. Lo scenario politico appare ancora molto incerto con tanti nomi in pole position per la nomina a nuovo premier, ma pochi punti fermi. A partire dal simbolo del neo partito di Beatrice Lorenzin, ex ministro per l’ Ambiente o ora volto di Civica Popolare, che dopo la scelta di una margherita ha dovuto cambiare nelle ultime ore optando per un fiore generico perché quello precedente era stato già utilizzato da Francesco Rutelli, che non ha.

Coalizioni – Sembra aver avuto esito positivo l’incontro avvenuto durante il fine settimana dell’Epifania tra Silvio Berlusconi Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Una riunione formale durata più di quattro ore che ha sancito l’alleanza tra i tre partiti principali dell’ala di centrodestra: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia insieme a quarto polo. Il risultato? Una breve lista di punti comuni, tra cui l’eliminazione della legge Fornero e più aiuti a chi ne ha bisogno, ma ancora nessun nome su chi potrebbe guidare la coalizione e quindi ricevere l’incarico di formare il governo in caso di vittoria. Indecisione sul leader anche per il Partito democratico. In attesa della decisione ufficiale di Matteo Renzi, sono sul tappeto anche le ipotesi del presidente del Consiglio Gentiloni o del ministro dell’Economia Padoan come possibili leader dell’unione, ancora da ufficializzare, con il partito di Emma Bonino Più Europa, e Civica Popolare di Beatrice Lorenzin. A un centro inizialmente poco compatto ma che fa fronte comune, c’è anche chi preferisce presentarsi “da solo”.

Luigi Di Maio all’evento di lancio della campagna M5S per le regionali in Lombardia

Indipendentisti – Tra i pochi schieramenti politici che non punteranno a una coalizione c’è il Movimento 5 Stelle guidato da Luigi di Maio che punta su imprese e pensioni. Nella rosa di candidati come suoi ministri ci sono specialisti, ma soprattutto volti noti del piccolo schermo come la psicologa Maria Rita Parsi, il giornalista televisivo Gianluigi Paragone e il comandante Gregorio De Falco, diventato famoso per aver maltrattato il capitano Schettino (“Torni a bordo, c…zo”) durante il naufragio della Concordia nel 2012. Un altro partito che si presenta da solo alle elezioni, dopo l’unione con Mdp, Se Possibile e Sinistra Italiana, è Liberi e Uguali guidato dall’ex presidente del Senato Pietro Grasso che ha già iniziato in polemica la campagna elettorale per aver detto di voler abolire le tasse universitarie.

Le regionali – Sempre il 4 Marzo, i lombardi dovranno votare anche il nuovo presidente della regione. Dopo le dichiarazioni inaspettate dei giorni scorsi dell’attuale Governatore Roberto Maroni, che ha confermato di non volersi candidare per un eventuale rinnovo del mandato,sembra ora che gli sfidanti di Giorgio Gori (in corsa per il centrosinistra) possano essere Mariastella Gelmini (ex ministro dell’Istruzione, Forza Italia) o l’avvocato Attilio Fontana (Lega). Di Forza Italia lei e della Lega lui. Una scelta rimandata all’esito di alcuni sondaggi sulle preferenze degli elettrori lombardi di centrodestra. La scelta di Maroni di non ripresentarsi, che complica le prospettive di vittoria del centrodestra, non stata ben accolta: il leader leghista Matteo Salvini, parlando ai microfoni di Radio24, è stato tranchant: «Se lascia il posto in Regione, più prestigioso di qualsiasi dicastero, per lui non ci sarà posto altrove». Un’altra Regione che dovrà decidere da chi essere guidata è il Lazio. Le proposte dei partiti uscite nelle ultime ore sono ancora in attesa di conferma, ma sembra ci sia una ricandidatura dell’attuale Governatore Nicola Zingaretti (Pd), mentre i pentastellati puntano su Roberta Lombardi e il centrodestra sta pensando a Maurizio Gasparri, sostenuto da Forza Italia, o al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, approvato da Lega e Fratelli d’Italia.