Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non esclude l’ipotesi di armare gli insegnanti e gli allenatori nelle scuole – dopo averli addestrati all’uso di pistole e fucili – per evitare che si ripeta una strage come quella dello scorso 14 febbraio in un liceo di Parkland, in Florida, in cui sono morte 17 persone. «Un attacco dura in media circa tre minuti. La polizia impiega tra i cinque e gli otto minuti per entrare in una scuola, rispondere al fuoco e porre fine all’assalto. Se un insegnante fosse abile a maneggiare armi da fuoco e avesse una pistola nell’armadietto, l’attacco terminerebbe molto più rapidamente e si risparmierebbero vite umane». È questa l’idea che il presidente ha illustrato durante una sessione di ascolto alla Casa Bianca dove ha convocato i familiari delle vittime e i sopravvissuti a sparatorie nelle scuole. La risposta non si è fatta attendere. Una donna, madre di una delle vittime del massacro di Sandy Hook, avvenuto nel 2012, alza la mano: «Mi scusi signor presidente, non mi sembra un’ipotesi utile. Quello di cui c’è bisogno è la prevenzione».

Un incontro emotivo e quel foglio – Tra lacrime, appelli, rabbia e dolore, le testimonianze si sono susseguite viaggiando lungo toni diversi. Dalla disperazione inconsolabile di uno studente che nella sparatoria di Parkland ha perso il suo migliore amico alla frustrazione di un padre che, con riferimento al killer 19enne Nikolas Cruz, al presidente ricorda: «Se non è grande abbastanza per comprare una birra non dovrebbe essere in grado di comprare un’arma». Donald Trump ha promesso di mettersi subito al lavoro per prendere le adeguate misure, tra cui maggiore verifiche sulla salute mentale e sul cosiddetto background dei detentori di armi o potenziali tali. Il presidente americano ha poi accennato alla possibilità di alzare il limite di età per l’acquisto di armi automatiche – attualmente fissato a 18 anni. Ipotesi contro cui si è già espressa la potentissima lobby statunitense delle armi, la Nra (National Rifle Association). Non è passato però inosservato il foglio che teneva in mano Trump e sul quale erano segnati alcuni appunti. All’ultimo punto si legge “I hear you”, vi ascolto.

Imbarazzo Rubio – Sempre sull’onda del drammatico episodio di Parkland,  la sera del 21 febbraio l’emittente Cnn ha organizzato a Sunrise, in Florida, un evento per discutere sul tema delle armi facili negli Stati Uniti. Tra gli ospiti anche il senatore repubblicano Marco Rubio. Uno studente prende la parola e fa una precisa domanda: «Senatore, promette che non accetterà più donazioni dalla Nra?». Rubio, in evidente difficoltà, replica: «Non posso risponderti», e si limita a dire che è a sostegno del secondo emendamento della Costituzione americana che tutela il diritto a possedere armi. «Sono favorevole ad alzare il limite d’età da 18 a 21 anni per comprare un fucile, ma comprendo anche per quale motivo la Nra si opponga a questa misura», ha poi aggiunto. Due anni fa la lobby delle armi ha speso oltre un milione di dollari per sostenere la rielezione a senatore della Florida di Marco Rubio.