Stefania Crotti

Due settimane, una rosa rossa e un biglietto. Tanto sarebbe bastato a Chiara Alessandri per pianificare l’omicidio della rivale in amore Stefania Crotti. La 44enne di Gorlago, in provincia di Bergamo, ora è nel carcere di Brescia, dove risponde alle domande degli inquirenti che stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti. La donna comunque, almeno per ora, non ha ammesso l’omicidio premeditato, ma solo l’inganno con il quale avrebbe attirato la vittima e l’occultamento del cadavere.

Rivalità in amore – Chiara Alessandri, separata e madre di tre figli, aveva avuto una relazione sentimentale con Stefano Del Bello, marito di Stefania Crotti. I due, dopo una breve convivenza, avevano interrotto i rapporti quando l’uomo aveva tentato di recuperare il matrimonio con sua moglie. Ma la donna non ha voluto arrendersi.

Premeditazione e azione – Il 4 gennaio la Alessandri ha scritto a un amico di vecchia data, Angelo, non residente a Gorlago e ignaro degli scontri anche pubblici tra le due donne, per chiedergli un favore. L’avrebbe convinto che stava organizzando una festa a sorpresa per riconciliarsi con la sua amica Stefania, e non sapeva come portarla a casa propria senza farsi scoprire. Lui, Angelo, avrebbe dovuto portarle un biglietto d’amore del marito, che sarebbe stato presente alla festa e con cui Stefania era in conflitto. Per non farle capire dove si stava dirigendo e rovinare la sorpresa, avrebbe dovuto bendarla con un foulard. Angelo, ignaro, ha accettato.

In trappola – Una rosa rossa e un post-it con scritto «ti amo». Sono bastati questi piccoli doni, a Stefania, per farsi avvicinare dallo sconosciuto appena uscita dal lavoro, farsi bendare e salire in macchina con lui quel giovedì 17 gennaio. Poi è stata portata a casa della Alessandri, dove dopo una colluttazione ha trovato la morte. Agli inquirenti Chiara ha raccontato che si è trattato solo di un incidente. Una lite degenerata quando Stefania ha scoperto dove si trovava. La rabbia della donna sarebbe scaturita in un’aggressione, dopo la quale la vittima è caduta battendo la testa contro lo spigolo di una porta. Ma i conti non tornano. Gli investigatori sospettano che Stefania sia stata uccisa dopo essere stata colpita con una pinza e un martello. Il suo corpo è stato trasportato in macchina fino al campo di Erbusco, in provincia di Brescia, dove è stato trovato carbonizzato.

Molti errori – Non vedendo tornare la moglie a casa, Stefano Del Bello ha denunciato la scomparsa ai carabinieri, chiedendo aiuto anche agli amici con un messaggio sui social network. Il post su Facebook è stato visto dallo stesso Angelo, che era stato rassicurato da Chiara Alessandri della buona riuscita della presunta festa. Angelo si è insospettito. È corso dai carabinieri di Bergamo per denunciare quanto successo. La squadra, guidata dal colonnello Paolo Storoni, ha ricostruito la vicenda, trovando le molte imperfezioni del piano di Chiara: le tracce di sangue nel box e nella sua Mercedes, una mezza tanica di benzina, le videoregistrazioni in cui si libera del cellulare della vittima gettandolo dal finestrino. Infine, il ritrovamento del corpo carbonizzato di Stefania nelle campagne bresciane, riconosciuto solo grazie alla fede con il nome del marito.

La confessione – Chiara Alessandri è stata arrestata, e per otto ore ha negato tutto. Anche mentre il sostituto procuratore di Brescia Teodoro Catanati e i carabinieri le contestavano le prove. Dopo il colloquio con l’avvocato, però, è arrivata una confessione parziale: la donna ha ammesso l’inganno e l’occultamento di cadavere, ma rifiuta le accuse di omicidio e di distruzione.

Movente – Il pm Catanati non ha fatto fatica a ricostruire il movente dell’omicidio. Chiara «non aveva saputo accettare la fine della relazione extraconiugale con Del Bello e la riappacificazione di quest’ultimo con la moglie Stefania». Per questo la Alessandri, separata e madre di tre figli, è ora in carcere a Brescia con l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione.