«Vi ammazzo entrambe». Le grida, la fuga e infine il pugno mortale. Dopo l’ennesimo litigio condito di botte e minacce alle donne della famiglia, all’alba di domenica 19 maggio Lorenzo Sciacquatori, 42 anni di Monterotondo, è stato ucciso dalla figlia Deborah, 19 anni, che lo ha colpito all’altezza dell’orecchio. Inutili i soccorsi. Per la ragazza, pugile dilettante come del resto era stato il padre, accusata ora di omicidio dalla procura di Tivoli, potrebbe però essere applicata la legittima difesa.

Il caso- Non era la prima volta che Sciacquatori era responsabile di violenza familiare: già in passato c’erano stati episodi di maltrattamenti, con la compagna che aveva denunciato l’uomo nel 2014. Poi però lo aveva perdonato e da allora le istituzioni non avevano più registrato casi simili. L’ex pugile era disoccupato e aveva problemi di alcol e droga: dopo aver passato le serate fuori, quando tornava a casa spesso se la prendeva con la figlia e sua madre, oppure con l’anziana nonna. Così è successo anche l’ultima volta, quando tornato a casa ubriaco alle 5 ha aperto la porta di casa a calci e ha cominciato a picchiare la compagna. Vani i tentativi di farlo smettere da parte di Deborah, della madre e della sorella dell’uomo che per ore hanno cercato di calmarlo. A quel punto le 4 donne decidono di fuggire, lui le insegue e prende a pugni in faccia la mamma di Deborah. La ragazza decide allora di intervenire e colpisce l’uomo, che cade a terra e inizia a perdere molto sangue. Morirà poco dopo all’ospedale per un’emorragia interna.

Deborah Sciacquatori, 19 anni

Le accuse- «Io non volevo fargli del male, cercavo solo di difendere mia madre e mia nonna» ha dichiarato la ragazza agli inquirenti, che stanno ricostruendo la vicenda e il quadro di violenze che l’ha preceduta. Al termine di una prima fase di indagini, il procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto e il sostituto Filippo Guerra valuteranno se modificare l’imputazione di Deborah, ora ai domiciliari a casa degli zii, e passare da un’accusa di omicidio a quella di eccesso colposo di legittima difesa. Possibile che si arrivi anche alla completa legittima difesa, che non comporterebbe alcuna conseguenza penale per la 19enne.

La riforma- Lo scorso 18 maggio la riforma della legittima difesa, voluta dal ministro degli Interni Matteo Salvini e dal governo Conte, è diventata legge. Tre i principali cambiamenti del codice penale: il primo è all’articolo 52 comma 1, dove si dice che in caso di aggressione in casa o sul luogo di lavoro esiste sempre proporzionalità tra offesa e difesa. Sempre allo stesso articolo è stato aggiunto un quarto comma, che stabilisce che la difesa è sempre legittima se si sta respingendo un’intrusione con la violenza o con minacce. Infine, la terza modifica riguarda l’articolo 55, dove si dice che chi si difende da un’aggressione nella propria abitazione non può mai essere colpevole di eccesso di legittima difesa.