Cresce il reddito delle famiglie, ma non diminuisce la disuguaglianza. È quanto emerge dal rapporto dell’Istat sulle condizioni di vita degli italiani pubblicato il 5 dicembre. Aumenta il potere d’acquisto (+1,2%), ma le famiglie più abbienti continuano ad avere un reddito sei volte più alto rispetto a quello dei nuclei più poveri. Tra il 2017 e il 2018, invece, si è ridotta la percentuale di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale (dal 28,9% al 27,3%).

Reddito – Mentre i guadagni delle famiglie nel 2018 (31.393 euro, 2.616 euro al mese) sono in crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente, il segno, invece, è negativo se confrontiamo i dati con quelli precedenti alla crisi economica. Rispetto al 2007 la perdita è, in media, dell’8,8% per famiglia. Confrontando i dati su base geografica, si può notare che la contrazione è maggiore al Sud (11,9%) e al Centro (11%), rispetto al Nord-ovest (6,7%) e al Nord-est (6%). Circa la tipologia di reddito, tra il 2017 e il 2018 crescono quelli da lavoro autonomo (3,1%) e da pensione (2%), mentre diminuiscono quelli da lavoro dipendente (0,5%), registrando la prima contrazione dal 2013.

Disuguaglianza – Dato che la distribuzione dei redditi è asimmetrica, la maggioranza delle famiglie ha avuto entrate inferiori all’importo medio. Il 50% dei nuclei residenti in Italia ha un reddito non superiore a 25.426 euro (2.120 al mese). Nel Nord-est questo valore aumenta a 29.785 euro, mentre nel Nord-ovest, Centro e Sud i redditi scendono rispettivamente al 93%, 88% e 73% della prima cifra. Le coppie con figli hanno entrate più alte: 37.189 euro (3.100 al mese), dato che spesso ci sono due o più percettori di reddito. Nel 2017 il 20% più ricco della popolazione ha percepito 5,2 volte il reddito del 20% più povero. Rispetto al 2007, quando il dato era al 4,5, c’è quindi una maggiore disuguaglianza.

Carico fiscale – Nel 2017 l’aliquota media del prelievo fiscale sul reddito familiare è del 19,5% ed è rimasta invariata rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le famiglie con minori, la percentuale scende al 15,8%, in aumento rispetto all’anno precedente (13,8%). Il cuneo fiscale e contributivo medio ammonta al 45,6%. Il costo del lavoro dipendente è in media pari a 31.783 euro, mentre la retribuzione netta è poco più della metà: 17.277 euro.