Diego Maradona è stato dimesso dalla clinica Olivos di Buenos Aires, dove si trovava sotto osservazione da otto giorni per i postumi di una delicata operazione al cervello. Il campeon argentino era stato ricoverato martedì 3 novembre presso l’Istituto Ipensa di La Plata, dove allena da poco più di anno il Gimnasia, squadra che milita nella massima divisione argentina.

Ipotesi e smentite – Le prime, incerte ipotesi, che parlavano di un ricovero dovuto al Covid-19 o a un’anemia, erano state subito smentite dal medico personale di Maradona, il neurologo Leopoldo Luque, che aveva indicato come causa lo stress emotivo, problema di cui Diego soffre da tempo. Una condizione, ha spiegato il clinico escludendo un legame con l’eccessivo uso di farmaci, che sarebbe andata peggiorando dopo i festeggiamenti del sessantesimo compleanno del Pibe de Oro celebrato il 30 ottobre. Sottoposto ai primi esami, Maradona era stato trasferito in clinica per essere operato d’urgenza per rimuovere un versamento di sangue nel cervello, causato probabilmente da un trauma cranico. Mentre lo stesso dottor Luque eseguiva la delicata operazione, i fan dell’ex commissario tecnico dell’Albiceleste hanno cominciato ad ammassarsi fuori dalla clinica. Intanto, via social, molti campioni del mondo dello sport, a partire dal connazionale Leo Messi, hanno espresso la propria vicinanza a Diego.

Le cure di Giannina – Già poco dopo l’intervento il quadro clinico di Maradona era apparso in netto miglioramento, anche se lo stesso Luque, parlando con i reporter, ha spiegato la decisione che Maradona rimanesse in ospedale accennando ad «episodi di confusione, associabili all’astinenza da alcol». E le condizioni del campione, arrivato in clinica sulle proprie gambe, dovevano essere ben più gravi di quanto si pensasse se Matias Morla, amico intimo e avvocato di Maradona, si è spinto a definire «un miracolo» l’esito positivo dell’operazione. Solo l’11 novembre, alle 17:52 argentine, Maradona è stato dimesso e trasferito in un centro residenziale nella zona nord di Buenos Aires, poco lontano dall’abitazione della figlia Giannina, la più vicina tra i suoi figli. Maradona si sottoporrà per alcune settimane a una serie di trattamenti necessari per curare la dipendenza da alcol e farmaci.

Diego Maradona

Un passato complicato – È solo l’ultima disavventura clinica, se così si può definire, per il campione del mondo, geniale in campo e altrettanto sregolato fuori. Nel 2000 aveva rischiato la vita per un’overdose di cocaina. Poi due attacchi di cuore, un doppio bypass gastrico per ridurre il peso che era arrivato oltre i 100kg e le operazioni alla spalla e alle ginocchia per porre rimedio ai problemi deambulatori. Ancora lo scorso anno, Maradona era stato ricoverato per un’emorragia gastrica. Ora il campione argentino dovrà giocare un’altra partita, quella con gli abusi di alcol e farmaci. I suoi tifosi, che lo aspettano a bordo campo, sono pronti a sostenerlo.