Via libera a una nuova terapia anti-Covid. Il 3 febbraio l’Agenzia italiana del farmaco ha approvato l’uso condizionale di due tipi di anticorpi monoclonali. L’autorizzazione è arrivata dopo una riunione della Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia: nei giorni scorsi il presidente Giorgio Palù aveva definito come «salvavita» questo tipo di cura.

Cosa sono – Gli anticorpi monoclonali sono molecole prodotte in laboratorio: per crearli, vengono isolate nel sangue di pazienti già immunizzati da un’infezione batterica o virale le cellule che producono l’anticorpo in grado di combatterla. Clonando questa cellula, si ricrea in serie anche l’anticorpo in grado di attaccare quel tipo specifico di infezione. Questi anticorpi vengono somministrati a persone che abbiano in corso la stessa infezione, in modo da combatterla prima che il loro organismo abbia avuto il tempo di produrre i propri anticorpi. È un tipo di terapia già usata nel trattamento di varie patologie, anche per il virus Ebola. Nei mesi scorsi sono state avviate almeno una quindicina di sperimentazioni nel mondo per produrre anticorpi monoclonali efficaci contro il coronavirus: secondo i primi studi, sarebbero utili nella prima fase della malattia, nelle 72 ore successive allo sviluppo dei sintomi. Hanno un costo alto, fra i mille e i duemila euro a dose. Come ha sottolineato però a Repubblica Guido Rasi, ex-presidente dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e microbiologo di Tor Vergata: «Ogni dose corrisponde alla terapia completa per un paziente. La spesa equivale a quella di un solo giorno o poco più di ricovero ospedaliero».

L’autorizzazione dell’Aifa – L’Agenzia italiana del farmaco ha approvato l’utilizzo terapeutico di due tipi di anticorpi monoclonali, prodotti da Regeneron ed Eli Lilly. Verrano somministrati solo a pazienti in fase precoce, ma che presentino un alto rischio di aggravamento. Nei giorni precedenti all’approvazione, c’era stato il pressing per un’accelerazione da parte del ministro della Salute Roberto Speranza. L’autorizzazione dell’Aifa arriva a due giorni dall’inizio dell’esame della terapia da parte dell‘Ema, mentre a gennaio la Germania aveva acquistato 200mila dosi dello stesso cocktail di anticorpi usato in ottobre per curare Donald Trump. Negli Usa, la Fda (Food and drug administration) ne aveva approvato l’utilizzo a novembre e nello stesso mese il Canada aveva acquistato 26mila dosi degli anticorpi di Eli Lilly.

Speranze e prudenza degli esperti – «Ci sono dati inoppugnabili. Quello che emerge dai lavori pubblicati su riviste importantissime è il fatto che sono un’arma potente», ha affermato Palù, esprimendo la propria soddisfazione per l’approvazione degli anticorpi. «Una boccata d’aria per il sistema», aveva definito la terapia Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici. «Sono uno strumento importante, contribuiscono certamente alla lotta contro Sars-CoV-2, e in particolare a prevenire la progressione della malattia nei soggetti più fragili», ha commentato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore della sanità, a SkyTg24.«Non attribuiamogli però delle proprietà salvifiche che non hanno per i malati gravi. Perché sarebbe sbagliato sulla base dell’evidenza e creeremmo delle aspettative che poi possono andare deluse».