(Foto Ansa)

Calano i decessi per Covid registrati in Italia: ieri, 2 maggio 2021, sono stati 144. È il numero più basso degli ultimi sette mesi. Un dato corroborato anche dalla media mobile delle ultime settimane, che conferma una diminuzione lenta, ma costante, delle vittime. «Gli indici epidemiologici sono migliorati, però abbiamo ancora una circolazione virale che non può essere sottovalutata», ha affermato Franco Locatelli a SkyTg24. Il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico ha anche aggiunto: «Non è una situazione che deve indurci a un rilassamento nella responsabilità dei nostri comportamenti».

I dati – Era dal 26 ottobre, quando furono 141, che il numero di morti per la pandemia non era così basso. Un record che arriva proprio mentre l’Istat ha diffuso le cifre sui decessi nel 2020: l’Istituto di Statistica segnala un balzo del 18 percento rispetto al 2019, per un totale di 746mila.  Cala anche la speranza di vita, scesa a 82 anni, contro gli 83, 2 dell’anno precedente.

I dati dell’Istat sul calo dell’aspettativa di vita

Calano però anche i contagi. ieri sono stati registrati 9.148 casi, con un tasso di positività dei tamponi al 5,8%, in aumento rispetto al giorno precedente (3,4%). Il numero più alto di positivi segnalati ieri è stato in Campania (1.352), seguita dalla Lombardia (1.287). Una situazione in miglioramento che ha consentito al ministero della Salute di tornare a disporre le zone gialle. Da oggi, lunedì 3 maggio, solo la Valle d’Aosta è in zona rossa, mentre la Sardegna diventa arancione, come la Basilicata, la Puglia, la Calabria e la Sicilia.

La campagna vaccinale – Dopo aver raggiunto l’obiettivo di 500.000 inoculazioni giornaliere il 29 e il 30 aprile, nel fine settimana le vaccinazioni sono state inferiori: 422.083 sabato 1° maggio e 358.474 domenica 2. Il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo ha annunciato un cambiamento nelle priorità del piano vaccinale nazionale. Ieri il Generale ha dichiarato che una volta messi in sicurezza gli over 65, e non più tutti gli over 60 come si prevedeva prima, si aprirà l’immunizzazione «a tutte le fasce d’età», in particolare per le classi produttive e gli studenti. A maggio, ha affermato il militare, dovrebbero arrivare altre 15-17 milioni di dosi: questa settimana ne sono attese due milioni di Pfizer. Figliuolo ha anche detto che si sta valutando di estendere l’utilizzo di AstraZeneca agli under 60, aggiungendo: «Se non impieghiamo tutti i vaccini il ritmo della campagna non raggiunge gli obiettivi nei tempi prefigurati».