(ALS)- Milano, 2 dic. L’azienda: l’Ilva è l’acciaieria più grande d’Europa. Il suo stabilimento maggiore è quello di Taranto, inaugurato nel 1963. Ilva produce da 6 a 10 milioni di tonnellate all’anno di acciaio. Ha 12 mila dipendenti, l’età media è di 35 anni. Le emissioni inquinanti del sito produttivo hanno provocato in dieci anni 270 morti.
Storia – L’impianto siderurgico di Taranto dal 1963 al 1995 è controllato dalla holding pubblica Finsider. Nel 1995 l’llva viene acquisita dalla famiglia Riva per 2500 miliardi di lire. Nel 2012 il gip di Taranto dispone l’arresto di Emilio e Nicola Riva per aver svolto “un’attività inquinante violando le norme di sicurezza”. L’impianto viene sequestrato a luglio e riaperto a dicembre 2012. Nel 2013 l’Illva viene commissariata dal governo Letta fino al 2017. Nel 2018 passa sotto la gestione di Arcelor Mittal con il via libera del nuovo ministro dello Sviluppo Economico Luigi di Maio. Nel 2019 Arcelor Mittal annuncia di voler restituire Ilva allo Stato dopo il ritiro da parte del governo (il Conte 2) dello scudo penale che assicurava ai gestori dell’azienda la protezione da azioni legali nell’attuazione del piano di risanamento ambientale. Nel 2020 Arcelor Mittal e la società pubblica Invitalia firmano il contratto che prevede l’ingresso di quest’ultima nel capitale delle Acciaierie d’Italia, a cui fa capo l’impianto di Taranto. Nel 2021 la sentenza del processo “ambiente svenduto” condanna per “disastro ambientale” la famiglia Riva. Nel 2022 Arcelor Mittal ha ribadito l’intenzione di cedere.
L’Ilva oggi– Oggi Acciaierie d’Italia ha una grave crisi di liquidità ed è stata sospesa l’attività di 145 imprese dell’indotto, di cui 43 a Taranto, con una ricaduta stimata di circa 2.000 lavoratori esterni. Tra le ipotesi previste per contenere la crisi vi è l’incremento della partecipazione pubblica
(ALS)
ECO/CEV