(ALS) – Milano, 10 novembre 2023 – Francesco Guccini ha scelto l’università Statale di Milano per lanciare il suo ultimo disco, “Canzoni da osteria”. La presentazione si è trasformata in un incontro con la comunità studentesca nell’Aula Magna dell’ateneo, moderato dai docenti Andrea Borghini e Maurizio Corbella. «Le osterie vere erano posti tristissimi, frequentate da persone anziane, semi alcolizzate, che sonnecchiavano davanti a un quartino», ha raccontato il cantautore. «I vini erano di due categorie, bianco e rosso. Il rosso era sangiovese, costava 25 lire. Ora sono arrivati i giovani. Non c’è più il sangiovese, ma vini con sentori di frutti di bosco. Mio nonno se il vino sapeva di frutti di bosco lo cacciava via». Nell’album sono raccolte le canzoni che si cantavano in quelle serate. Si tratta del secondo disco che Guccini ha realizzato con l’etichetta Bmg, dopo “Canzoni da intorto”, arrivato dopo una pausa dalla musica lunga dieci anni. Il coro degli alpini ha introdotto l’incontro, intonando tra gli applausi “Bella ciao”. «Bella ciao è diventata una canzone internazionale, ora la cantano le donne iraniane. Non era un canto partigiano, ma delle mondine». Il brano apre il nuovo album, “Canzoni da osteria”, ed è stato rivisitato: nel testo, ha sottolineato il cantautore, il termine invasore è stato sostituito con il termine oppressore: «l’Iran non è invaso, ma oppresso».