Previsto in serata un consiglio dei ministri per superare il “no” del tribunale di Roma al trattenimento dei migranti in Albania. Continua lo scontro tra governo e magistratura, con la presidente del consiglio Giorgia Meloni che ha definito quella dei giudici una “decisione pregiudiziale”. Attacca l’opposizione: “Lo avevamo detto, noi leggiamo le leggi” ha dichiarato la segretaria del PD Elly Schlein.
I fatti – Lunedì 14 ottobre sedici migranti provenienti dal Bangladesh e dall’Egitto sono state soccorse nel Mediterraneo da una nave della marina militare italiana e portate, per la prima volta, nei centri italiani costruiti in Albania. Dopo poco tempo quattro sono stati trasferiti in Italia, due perché probabilmente minori e due perché trovati “fragili” a un successivo controllo. Anche i dodici rimanenti venerdì 18 ottobre hanno lasciato il Paese balcanico e sono stati riportati in Italia, nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) a Bari, in seguito alla decisione del Tribunale di Roma che non ha convalidato il loro trattenimento in Albania
La motivazione – Il responso dei giudici della sezione immigrazione del Tribunale di Roma riporta nelle motivazioni una sentenza della Cgue (Corte di Giustizia dell’Unione Europea) del 4 ottobre, che interveniva sul caso di un cittadino moldavo richiedente asilo in Repubblica Ceca. Il paese d’arrivo dell’uomo aveva rigettato la richiesta di accoglienza, perché considerava sicura gran parte della Moldova seppur con l’eccezione della Transnistria. Alla corte era stato quindi chiesto se gli Stati potessero designare un paese come “sicuro” prendendo in considerazione solo una parte del territorio nazionale. Il tribunale europeo si è pronunciato disponendo che un Paese, per essere considerato sicuro, debba esserlo su tutto il suo territorio. Da qui la decisione dei giudici romani che non hanno riconosciuto il Bangladesh e l’Egitto come Stati sicuri di provenienza. “Il diniego – si legge infatti nel comunicato stampa- è dovuto all’ impossibilità di riconoscere come ‘paesi sicuri’ gli Stati di provenienza delle persone trattenute”.
Le reazioni – La decisione ha suscitato dure critiche alla magistratura da parte del governo: Meloni ha parlato di “decisione pregiudiziale” e di “istituzioni all’opposizione”. Molto critico anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Se la magistratura esonda dobbiamo intervenire”. La segretaria del PD Schlein ha definito “gravissime” queste affermazioni, accusando il governo di voler “andare oltre le proprie prerogative costituzionali”.
Per la serata del 21 ottobre è previsto un Consiglio dei Ministri dove dovrebbe essere approvato un decreto-legge contenente la lista dei paesi sicuri, con il quale l’esecutivo conta di risolvere il conflitto giurisdizionale.