Fluiscono gli aggiornamenti in tempo reale del voto nella notte americana. Donald Trump è in testa. Guida sia sulle percentuali generali dei votanti sia sul numero dei grandi elettori che voteranno direttamente il presidente statunitense. In Florida, un tempo democratico e ormai passato ai repubblicani nelle ultime tornate elettorali, lo spoglio è quasi chiuso, la copertura è al 94% e Trump guadagnerà i suoi ben 30 grandi elettori. Sulla cartina americana però i colori rosso (repubblicani) e blu (democratici) stanno cominciando a bilanciarsi. Nella East coast gli Stati a Nord sono per Kamala Harris, mentre quelli a Sud per Trump.
Gli occhi sono puntati sugli Swing State, quelli che sono considerati determinante sulla conta finale. Sono usciti i parziali di 4 di questi Stati e solo la Georgia è stata assegnata a Trump (55% a metà dello spoglio). Qui i grandi elettori che voteranno direttamente il presidente statunitense sono 16. I principali istituti di sondaggi – FiveThirtyEight, Emerson’s Polling e Morning Consult – davano il candidato repubblicano come favorito, ma di poco: rispettivamente 0,7% 1%, 2%. A spingersi a favore di Kamala Harris in Georgia era solo il centro Siena Poll rilanciato dal New York Times, secondo cui la candidata democratica sarebbe in testa di un punto percentuale.
Osservati speciali sono i risultati della Pennsylvania, dove i grandi elettori sono 19. Lo spoglio è appena all’8% ma i democratici sono in testa al 71%. Questa percentuale è coerente con un sondaggio uscito da poco sulla Cnn sulla posizione dei votanti della Pennsylvania in merito alla legalizzazione dell’aborto. Due terzi del campione sarebbe pronto ad esprimersi a favore.
In North Carolina è un testa a testa. Il colore inizialmente blu si è trasformato in rosso, quando lo spoglio è al 20%. Trump è avanti al 52,6%. Per il Michigan la diffusione dei dati è appena cominciata (la copertura è al 7%) e davanti c’è Harris al 55,7%.
A dare il via con la pubblicazione dei dati sono stati l’Indiana, il Kentucky e il Vermont. Nei primi due (11 grandi elettori in Indiana e 8 in Kentucky) è confermato Trump, mentre in Vermont (3 grandi elettori) i democratici non smentiscono le aspettative.
A poche ore dai risultati alle urne FiveThirtyEight, una delle più quotate società di ricerca demoscopica, ha dato in pasto due sondaggi di opinione sui due candidati. Cercando di capire gli umori dei cittadini e la loro opinione – a favore o a sfavore – dell’uno o dell’altra. Su Harris la posizione è negativa per il 48,1% degli intervistati ed è positiva per il 46,1%. Va peggio The Donald, che vede il 52,2% del campione contro di lui e il 43,6% a favore. Le interviste risalgono al 4 novembre, la vigilia delle elezioni.
Euronews ha fatto una media dei principali sondaggi e i democratici sarebbero avanti di appena lo 0,9% (48,7 contro 47,8 per cento). Considerando il ribaltone delle ultime due elezioni rispetto alle aspettative questo dato rende impossibile avere una previsione davvero attendibile. Nel 2016 Hillary Clinton era data per vincente con il +2,1%, ma contro ogni pronostico aveva vinto Trump.