Ondata di successo rossa tra i cittadini degli States, che il 5 novembre erano chiamati a votare non solo il nuovo inquilino della Casa Bianca ma anche i nuovi rappresentanti che lavoreranno al Campidoglio per i prossimi due anni. Dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane, i consensi tra le file repubblicane si sono allungati anche al Senato. Con già 52 seggi conquistati hanno conquistato la maggioranza. Si sta inoltre definendo il futuro della Camera, dove al momento i repubblicani sono in leggero vantaggio. Un vantaggio importante per il futuro presidente, che con entrambe le camere a suo sostegno potrebbe portare avanti il proprio programma senza ostacoli.
La situazione al Senato – Nella notte americana, infatti, si votava per rinnovare 435 seggi della Camera e 33 seggi del Senato. La composizione del Senato è cruciale, poiché ha poteri importanti come la conferma delle nomine presidenziali e il voto su leggi e trattati internazionali. Composto da 100 seggi, due per ogni stato, ha un mandato di sei anni. Circa un terzo dei seggi viene rinnovato in ogni ciclo elettorale. In queste elezioni, erano in palio 33 seggi senatoriali, alcuni dei quali in stati particolarmente combattuti. La decisione del senatore democratico Joe Manchin di lasciare il Congresso ha praticamente garantito un ribaltamento a favore dei repubblicani nella Virginia Occidentale: il governatore del partito conservatore Jim Justice è riuscito a conquistare il seggio vacante. Questo avvenimento ha dato inizio ad una serie di vittorie nei singoli stati che ha portato alla maggioranza in Senato, che mancava dal 2018. Il Montana ha visto la vittoria del democratico Jon Tester, in carica da tre mandati, contro il repubblicano Tim Sheehy, noto per le sue dichiarazioni razziste nei confronti dei nativi americani. Nonostante gli sforzi dei candidati democratici, Ted Cruz in Texas e Rick Scott in Florida hanno mantenuto le loro cariche. Tra le poche consolazioni per il partito di Kamala Harris c’è l’elezione della prima afroamericana, Lisa Blunt Rochester, nel Delaware.
La situazione alla Camera – La Camera dei Rappresentanti viene rinnovata interamente ogni due anni, quindi durante queste elezioni erano in palio tutti i seggi. I numero dei rappresentanti della Camera per stato è proporzionale alla popolazione, ovvero gli stati più popolosi eleggono un numero maggiore di rappresentanti. Qui la situazione è ancora da definirsi. Per il momento restano avanti i repubblicani, ma entrambi i partiti sembrano in grado di ribaltare alcuni seggi. I repubblicani stanno iniziando a conquistare alcune posizioni negli Stati del “Blue Wall” di Pennsylvania e Michigan, mentre i democratici stanno guadagnando posizioni a New York.