(ALS) MILANO, 8 NOV-  Dall’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica (Salerno), è emerso un uso strumentale di pentiti di camorra per facilitare il traffico di droga sulla rotta Acciaroli-Napoli.
L’indagine sull’assassinio del 5 settembre 2010 ha già portato ieri all’arresto di quattro persone: il colonnello dei Carabinieri, Fabio Cagnazzo, il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e Lazzaro Cioffi, ex carabiniere. L’ipotesi è quella di reato è di omicidio volontario in concorso, aggravato dalle finalità mafiose, commesso per coprire il traffico di droga che il primo cittadino aveva scoperto.
La rotta di sostanze stupefacenti tra la frazione di Pollica e il capoluogo campano è stata confermata da esternazioni fatte dall’agente immobiliare di Acciaroli Pierluca Cillo a Francesco Avallone, all’epoca genero di Vassallo. Nelle intercettazioni Cillo informa Avallone della presenza di una base di stoccaggio di droga riconducibile al colonnello Cagnazzo, e che Vassallo aveva scoperto l’uso strumentale dei pentiti per coprire il traffico di stupefacenti.  Secondo Cillo «Fabio Cagnazzo faceva mettere quantitativi di sostanze stupefacenti all’interno delle valigie dei collaboratori di giustizia ospitati in strutture di Acciaroli».

CRO/MC