Nella notte tra sabato e domenica, nel territorio comunale di Sporminore (TN), gli agenti forestali trentini hanno ucciso l’orso M91. Il decreto di abbattimento era stato firmato venerdì dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti (Lega) per non dare il tempo alle associazioni animaliste di presentare ricorso al Tar. In aprile M91 aveva seguito un’escursionista nella zona di Molveno, mentre tra l’estate e l’autunno era stato avvistato nelle vicinanze dei centri abitati e in prossimità di fonti di cibo legate alla presenza umana. Da qui la decisione a metà ottobre di catturarlo e dotarlo di un radiocollare per controllarne gli spostamenti.
La nota della Provincia – Come spiegato nel decreto, l’abbattimento si è reso necessario «in base alle previsioni del Pacobace (Piano d’Azione Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro – Orientali)». A causa del suo comportamento dei mesi precedenti l’esemplare era stato infatti classificato come «pericoloso ai sensi del Piano citato (fino al grado 16 su 18)». La Provincia ha inoltre fatto sapere che la decisione è stata presa in accordo con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per evitare «l’evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati».
I precedenti – La politica trentina ha iniziato ad adottare una linea dura sulla presenza dei plantigradi dopo la morte del runner Andrea Papi, ucciso il 5 aprile 2023 dall’orsa Ji4. M91 è il terzo orso eliminato quest’anno dalla provincia. Il 6 febbraio, nei boschi della Val di Sole, era stato abbattuto l’orso M90: un abbattimento lampo anche in questo caso con il decreto firmato in mattinata e l’uccisione nel pomeriggio. Il 31 luglio il Corpo forestale aveva invece abbattuto sopra Arco l’orsa Kj1, madre di tre cuccioli, avvistata a più riprese nei centri abitati e protagonista di un incontro ravvicinato con un escursionista a Dro.
La reazione degli animalisti – La notizia dell’uccisione dell’orso ha provocato la protesta da parte delle associazioni animaliste, con l’Enpa (Ente nazionale protezioni animale) che ha annunciato la presentazione di una «denuncia contro Fugatti per il reato di uccisione di animali.» Sulla stessa linea il commento di Massimo Vitturi, responsabile dell’area animali selvatici della Lav (Lega Anti Vivisezione): «Si tratta di una vera e propria esecuzione, e i tempi ristretti tra pubblicazione del decreto e notizia di esecuzione della condanna ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l’uccisione, le carabine erano già fumanti». Anche la politica si è espressa in merito, con l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati e presidente della Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente). Brambilla ha definito «inaccettabili» le modalità con cui si è arrivati alla decisione di abbattere l’orso a poche ore di distanza dalla pubblicazione del decreto, mentre il M5S ha evidenziato come «ancora una volta la provincia di Trento si mostra incapace di provvedere alla gestione della sua fauna selvatica, ed è gravissima la decisione del presidente di sterminare, uno dopo l’altro, gli orsi».